La notizia

Ristoranti senza cucina, sale senza camerieri e piatti ordinati via chat. La ristorazione del futuro non prevederà attese e lunghe code, ma sull’onda delle nuove tecnologie metterà a disposizione dei clienti nuovi servizi ed esperienze. Lo spiega sul Corriere della Sera Carlotta Garanchini, che riporta gli esempi di alcuni format già sdoganati nelle grandi città; da Berlino, dove ha aperto il primo ristorante automatico in cui si ordina direttamente dal menu presente sul sito, a Helsinki, che all’inizio dell’anno ha lanciato “Take In”, un locale dove i commensali possono accomodarsi e ordinare dal proprio smartphone il cibo a domicilio dai ristoranti aderenti, facendoselo recapitare all’indirizzo del locale. @ A San Floro (Catanzaro) lo chiamano “Lo Steve Jobs della Calabria”, ma il suo nome all’anagrafe è Stefano Caccavari ed è il giovane che, a soli 28 anni, ha salvato un mulino a pietra grazie ai fondi raccolti su Facebook. A raccontare la sua storia è Laura Anello, che su La Stampa di oggi spiega che tutto è iniziato da un appello lanciato da Stefano su Facebook per racimolare 15mila euro necessari a salvare l’ultimo impianto tradizionale della zona. “Dopo 48 ore avevo raccolto 72mila euro - spiega il giovane - e a chiusura della sottoscrizione ne avevo 150mila”. Un azionariato diffuso che oggi rappresenta il 20% della sua società, con quote che vanno da mille a 50mila euro. @ Ordina sushi per cena ma si sente male e muore dopo 5 giorni. E’ successo a Forlì, dove una giovane donna di origini marocchine, la sera di Pasqua è stata ricoverata d’urgenza in preda a una crisi respiratoria occorsa dopo aver ordinato il piatto in un ristorante del cesenate. Sulla sua morte, avvenuta dopo 5 giorni di coma cerebrale, la Procura di Forlì ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, indagando sul 35enne cinese titolare del ristorante. (Il Giornale) 

Maiali a prova di psicosi, la signora del Barolo e il rapporto tra uomo e montagna

Per vedere i nostri maiali bisogna farsi la doccia: sono più puliti degli uomini, eppure passiamo per banditi”. Parola di Giordano Veronesi, l’industriale a capo di uno dei gruppi di punta dell’agroalimentare (Aia, Negroni, Fini, Montorsi e Negroni, per citarne alcuni) che su La Verità di stamane confida a Giorgio Gandola la sua amarezza per le psicosi collettive. “Un integralista - spiega - sui social può condizionare i politici e uccidere un intero settore”. @ Da baby sitter a imprenditrice nel campo vitivinicolo. E’ la storia di Lena Gavrilova, la “Signora (macedone) del Barolo” alla guida della Figli Luigi Oddero, che nelle Langhe produce oltre 110mila bottiglie all’anno. Luciano Ferraro scrive che i segreti del suo successo sono "Tradizione, semplicità e rispetto della terra". (Corriere della Sera) @ Da leggere, sul Venerdì di Repubblica, anche la sosta di Gianni e Paola Mura, che recensiscono i piatti del ristorante San Gerolamo di Vercurago (Lecco) e da bere segnalano il Rossese Galeae 2015 prodotto da Ka Manciné di Soldano (Imperia). @ Giardino: istruzioni per l’uso. Su La Stampa Paolo Pejrone annuncia la tre giorni dedicata al giardino in programma da oggi a lunedì al Castello di Masino e celebra il fascino delle passeggiate botaniche tra bulbi, ortensie ed erbe di montagna. @ Dalle erbe ai vignaioli di montagna, protagonisti oggi e domani a Palazzo Roccabruna di Trento per due giorni di degustazioni che metteranno in luce il rapporto dei piccoli vignaioli trentini e altoatesini con la montagna. L’appuntamento, che entrerà nel vivo domani dalle 14.00 alle 21.00, sarà anticipato questo pomeriggio da un talk show moderato da Paolo Massobrio sul tema “Vignaioli di montagna: Trentino e Alto Adige si raccontano”, presenti Elisabetta Foradori dell’azienda agricola Foradori di Mezzolombardo, Ciro Devigili, titolare di Maso Toldin a Lavis, Kurt Rottensteiner dell’azienda vinicola Brunnenhof Mazzon di Egna e Peter Robatscher, direttore dell’Associazione dei vignaioli dell’Alto Adige. Il nostro approfondimento su ilGolosario.it 

Dieci anni di Birrificio della Piazza

Il 5, 6 e 7 maggio a Torino si celebra la Bierfest Platz per festeggiare la ricorrenza di quando nel 2007, alla Piazza dei Mestieri di Torino, Sergio Ormea brassava la prima birra, la Manet. E’ iniziata così una storia di successi che sarà celebrata nel weekend dal 5 al 7 maggio insieme ad altri dieci birrifici che proporranno una o più birre rigorosamente di scuola tedesca. Presenti all’appello Birra Aléghe, Birra Beba, Canediguerra, Birra Elvo, Birrificio Italiano, Birrificio Lambrate, Birrificio Mastino, Birrificio San Paolo, Soralamà, Birrificio Torino. Nelle due strutture di Piazza dei Mestieri - con accesso da via Durandi 10 e via Durandi 13 - sarà allestito un percorso del gusto lungo diversi punti di mescita di birra e di somministrazione di cibi di strada. La festa avrà inizio venerdì 5 maggio alle 18.00 con Paolo Massobrio e Eugenio Signoroni che, insieme, racconteranno i dieci anni del Birrificio La Piazza, presentando e dando voce a tutti i birrai che nel tempo hanno brassato sull'impianto di casa: da Sergio Ormea e Giampaolo Pugliano, a Fabrizio Leo, Enrico Ponza e Fabio Ferrua per arrivare a Riccardo Miscioscia, attuale mastro birraio.

Fuori dalla Tavola

Dai cinghiali alle “mucche ribelli”. Non c’è pace per i boschi liguri dove da alcuni anni vive una mandria di bovini di razza Limousine allo stato brado. La loro storia - nota fin dal 2011 - è diventata un cortometraggio con alcuni giovani film makers, che hanno messo telecamere nascoste per riprenderle. Intanto su di loro pendono ordinanze e sentenze della magistratura. Ma alla faccia di chi pensa a stanarle con i droni, loro si godono la notorietà, sempre dandosi alla macchia. (La Stampa) @ Intanto nel lago d’Orta sono spuntate le cozze mangia inquinamento. Scoperte in alcuni esemplari nel 2014, oggi si è notato che sono anche un depuratore naturale dei metalli pesanti (riescono a ripulire 40 litri di acqua al giorno) e nel Verbano è già in atto un progetto per il ripopolamento. (Saranno parenti dei vermi mangia plastica?) (La Stampa)

L'assaggio

Al ristorante Ca’ del Peder (via Santo Stefano, 15 - tel. 031698366) di Lurago d’Erba (CO). Un locale aperto da poco ma su cui già ci sentiamo di scommettere. Guidato da Fabiano Colombo, vero maestro d’accoglienza, e dallo chef Marcello Caprotti, propone una cucina che non cede alle mode, con sapori e profumi ben calibrati tra cui spiccano l’insalata di testina di vitello con lenticchie al prezzemolo e olio extravergine, il Riso Rosa Marchetti mantecato con Persico dorato al burro e salvia, i maccheroncini con asparagi scampetti e fiori di zucca e il rollè di branzino con asparagi e timo. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti. 

Il Vino

E’ il Lugana "Prestige" 2015 di Cà Maiol (tel. 030 991 0006) di Desenzano del Garda (BS). Un brut metodo classico dalle note profumate e anche un po' erbacee, di cui emergono la piacevolezza della freschezza e quel cuore quasi dolce che poi dolce non è, ma che ben si abbina con il prodotto di stagione con cui l’abbiamo assaggiato: l’asparago. Che soddisfazione!

Ci rivediamo martedì 2 maggio

La redazione si ferma per il ponte del 1° maggio. Vi aspettiamo martedì 2, alle 9.30 con la rassegna stampa commentata in diretta sulla nostra pagina Facebook (@Golosaria) e, a seguire, con la Notizia del Giorno pubblicata online su ilGolosario.it. Buon week-end (lungo)!