Il resoconto di Arnaldo Cartotto del pranzo del Ba.Bi, primo evento 2019 della delegazione di Biella

Perchè BA.BI? E' solo un gioco perchè siamo in periodo di carnevale e il babi è il rospo che la leggenda vuole sia messo al rogo al termine di un processo in cui viene condannato per aver in qualche modo offeso il Gipin, la maschera emblema del Carnevale di Biella.

In realtà nel nostro caso BA.BI è l'acronimo di Banzai Biella! (che in giapponese significa Evviva Biella!) espressione gentile rivolta a Biella e ai Biellesi da Motoko Iwasaki, socia del Club di Papillon di Biella che in questa occasione ci ha aiutato ad organizzare la giornata.

Alcuni fiocchi di neve hanno reso ancor più particolare il primo evento del 2019 per i soci biellesi del Club - e per i due graditi ospiti torinesi della famiglia Arecco - per l’occasione in trasferta a Torino per degustare i piatti della cucina giapponese presso il ristorante, o più precisamente l’Associazione Culturale, Miyabi. Una trentina di persone, molti i giovani, hanno così potuto assaporare i cibi seguiti poi, come nostro solito, da un momento culturale di spiegazioni su ciò che abbiamo mangiato e bevuto.

Ma andiamo con ordine. Si inizia con la sommelier Yukari Sato che ci illustra il mondo del sakè: è una bevanda dolce che si ottiene dalla fermentazione di riso, acqua, koji e lieviti; non ha conservanti, la gradazione alcoolica va da 12 a 18 gradi, si beve anche caldo in accompagnamento a tutti i cibi. Noi ne abbiamo assaggiati tre tipi diversi: il primo, dolce e con ghiaccio in accompagnamento agli antipasti (tofu di nocciola, cime di rapa alla salsa di miso senapato, tonno con florescenza di wasabi); il secondo, più secco, con un piatto di sushi e con un’insalata di ramen; il terzo, caldo, con cotolette impanate di pollo e salmone in tempura; abbiamo terminato con una zuppettina di miso con radice di loto, daikon e tofu fritto. I più golosi, come ad esempio chi scrive, non potevano però non assaggiare anche un dolce, che nel mio caso è stato il Daifuku mochi (che in giapponese significa grande fortuna) e che consiste in una tortina a base di riso glutinoso ripiena di marmellata di fagioli rossi e fragole.

Prima di iniziare il pranzo Claudio Gallina ci ha fatto una veloce lezione sull’uso dei bastoncini, risultata molto utile, almeno per i volenterosi che hanno rinunciato alla forchetta. Al termine, invece, Motoko ha introdotto il cuoco Masanori Tezuka che ci ha descritto i piatti preparati e ha risposto alle numerose domande.

Due cose ci hanno particolarmente colpiti: la scoperta di aver assaggiato il tonno pinna blu - ottimo!- una specie presente solo nei mari del Giappone e da lui importata in Italia; ma la sorpresa più grande è stata quella di sentire che il sushi non è un piatto tipico e che nelle famiglie giapponesi si mangia poche volte in un anno. La nostra soddisfazione di assaggiare (come ha detto più di uno dei presenti) il miglior sushi di sempre è seconda solo a quella di aver degustato la vera cucina giapponese e di poterlo raccontare a tutti quelli che credono invece che lo sia il sushi: Sapori&Saperi, non a caso è questo il nome del nostro programma di attività.

L’occasione ha rappresentato anche il primo Pranzo In ComPagnia della Delegazione di Biella per la raccolta fondi per le iniziative 2019 in Bosnia e Burundi.

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