A Biella Federico Rebuffa ha lanciato un gin che coniuga tre eccellenze locali: acqua Lauretana, Birra Menabrea e Cashmere Piacenza
La galassia dei gin italiani continua ad espandersi. Ma ancora nessuno avave osato inserire tra gli ingredienti la fibra di cashmere. L'illuminazione è venuta a Federico Rebuffa, biellese, da molti anni attivo nella ristorazione, trasformata nel Cashmere Gin, lanciato sul mercato lo scorso novembre. “Volevo realizzare un gin che fosse un omaggio al mio territorio – racconta Federico Rebuffa - Non essendoci delle piante autoctone significative, mi è balenata l'idea di inserire le fibre di cashmere di Piacenza Cashmere, un'azienda che, al cospetto del nome, è tutta biellese”. E così ha fatto, aggiungendo in infusione, per 15-18 giorni, le fibre di cashmere nella fase del compound.
Il risultato è stato sorprendente.“Abbiamo scoperto che l'alcol aggredisce la fibra del cashmere, particolarmente fine, sciogliendola. Questo processo, assolutamente salubre, rilascia della cheratina che in distillazione regala un senso di avvolgenza al liquido”. Ma il cashmere non è l'unico ingrediente d'impronta biellese. Perché in questo gin troviamo altre due eccellenze locali, come l'acqua Lauretana, la più leggera d'Europa, e la birra rossa Menabrea. In più, oltre alle ineludibili bacche di ginepro, c'è anche un distillato di fiori di cardo. “Quest'ultimo ci aiuta a bilanciare la parte amara dettata dalla birra. E poi il cardo è anche il simbolo di Piacenza Cashmere, perché con l'antica tecnica della garzatura lo utilizzano ancora per produrre pregiate fibre”.
Nel bicchiere, tutto questo si declina in un gin estremamente piacevole. Prima al naso, dove alla balsamicità del ginepro (non esplosiva) si affiancano note floreali di luppolo. Poi all'assaggio, per un sorso molto avvolgente, consistente, quasi felpato (per restare in tema). Gli spigoli naturali di un gin risultano smussati, ammorbidi, per un prodotto di estrema eleganza. Proprio come un capo di cashmere.
“Questa suadenza lo fa apprezzare da un pubblico trasversale come fine pasto in purezza, oltre ovviamente all'utilizzo in miscelazione”. Provato in un gin tonic e in un Martini Cocktail, ha espresso ottimi esiti. “Per me, il suo perfect serve nel gin tonic deve prevedere una tonica classica senza fronzoli, come la Indian Tonic di J. Gasco, e nemmeno un twist di limone, perché questo gin non gioca assolutamente con le sensazioni agrumate”.
Una nota merita anche la bottiglia, molto particolare, con il tappo in vetro e con, unica al mondo, l'etichetta in cashmere. Oggi Cashmere Gin si può assaggiare a Biella nella Gintoneria di proprietà di Rebuffa, mentre è in corso il posizionamento in locali di alta fascia (cocktail bar ma anche ristoranti) in Italia e in Europa. Il prezzo al pubblico, per la bottiglia da mezzo litro è di 60 euro.
Si può acquistare anche sul sito aziendale. E visto l'interesse per questa prima produzione, è già in corso la lavorazione di un secondo prodotto, sempre premium ma più popolare, anche da linea di lavoro, che vedrà l'uso delle fibre di lana. Il nome? Si chiamerà Woolgin, ovviamente.