Gabriele Torretto è lo chef patron di questa oasi nella cintura torinese

Quella che raccontiamo è la storia di un ristorante in un paese della cintura torinese che ogni volta cresce. Un impegno incredibile quello di Gabriele Torretto, chef patron di questa oasi, la Valle di Trofarello (via Umberto I, 25 - tel. 0116499238) che quest’anno conquista, dopo ripetute prove, la corona radiosa.

La carta dei vini è quanto di più possa chiedere un appassionato di vini, il menu degustazione è un invito: a 50 euro; 25 euro la degustazione di antipasti; colazione di lavoro sempre a 25.

Il locale è accogliente con due spazi principali, a destra e a sinistra dell’ingresso. Mise en place elegante e un menu à la carte allettante.

Da provare i piatti da sempre in carta: vitello tonnato cotto rosa con salsa tonnata, scaloppa di fegato grasso con zuppetta al Moscato d’Amburgo, pan brioche e riduzione di Anselmo vermut. Ai primi meritano gli agnolotti “gobbi” al tovagliolo, la zuppetta di scorfano e crostacei al sentore di zafferano, i plin di carciofo violetto con ragout di agnello sambucano. Il Carnaroli era con spinacino novello, spuma d’erborinato ed uvetta sultanina, mentre il piatto sontuoso rimangono i tagliolini ai 42 tuorli con ricci di mare su passatina di cannellini, olio e rosmarino.

Fantastica la finanziera alla moda classica, ma anche la trippa alla moda astigiana. Ottime le lumache in cocotte con verdurine dell’orto. Ghiotta la Milanese-Torinese di vitella giovane, impanata coi grissini. Da grandi vini (e lui li ha davvero) la coda di bue brasata al Barbaresco con schiacciata di sedanorapa. A voce c’è una proposta di pesce secondo quanto reperito sul mercato.

Alla fine, imperdibile il gelato all’azoto allo zabaione mantecato al momento accompagnato da morbido alla nocciola. E ancora: “La nostra interpretazione della tonda Gentile”: crema inglese, gelato, spugna e crème brulée alla nocciola di Langa; il Magnum della Valle: parfait ai marroni glassato al cioccolato e mandorle tostate; la Tarte Tatin secondo noi: sablè bretone, crema inglese, caramello Mou, doppia crema alla cannella.

Davvero una gran bella esperienza, originale, lontana anni luce dalla spesa desueta e sempre uguale di tanti locali à la page. Bravo Gabriele!

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