Lo chef Flavio Costa è approdato nel Roero, nella magnifica Tenuta Carretta, con un ristorante elegante e originale
La voce si è sparsa velocemente: Flavio Costa è nel Roero. Ha lasciato la sua Arenzano per venire qui, nella magnifica Tenuta Carretta di proprietà della famiglia Miroglio e il lavoro è già a pieno ritmo, per un ristorante alla carta elegante, allettante, originale.
Dalla Riviera, Flavio s’è portato il pesce e la sua cucina marinara che esalta i sapori, la freschezza, mentre l’estro di sempre lo ha applicato anche a un menu del territorio, che non poteva mancare, per accompagnare i vini di questa triplice realtà vitivinicola che ha pure una declinazione bulgara, davvero interessante. Detto questo, da Piobesi d’Alba (Cn) salite verso la tenuta (località Carretta, 2 - tel. 0173619261), posteggiate l’auto davanti all’ingresso del ristorante (che ha anche 10 camere di hotel) e magari indugiate nel nuovo punto vendita, appena aperto.
Entrerete in una sala accogliente, elegante, con bei tavoli tondi che favoriscono la conversazione. D’estate immagino si ceni nella suggestiva corte, dove già ci sono i tavolini per fare la merenda. Il 21.9 di Flavio Costa è dedicato alla data di nascita dei figli. Ora, se scegliete la degustazione della tradizione, ecco a voi il vitello tonnato al cubo, la pancetta di maiale brasata alla Barbera con mela cotogna e sedano rapa, i tajarin alla salsiccia di Bra e tonda gentile e il coniglio di Carmagnola farcito di frutta secca e salsa al Perigord. Noi siamo andati però sul mare con un'eccezione felice, che erano i canelloni verdi (affusolatissimi) di coniglio di Carmagnola, burro bianco e capperi. Eccezionali. Oppure il foie gras d’anatra spadellato e agrodolce di barbabietola. Devo dire che i cinque assaggini di entrée sono comunque già un ventaglio della filosofia della cucina e della capacità del cuoco.
Come antipasti sarà davvero memorabile la crema di zucchette trombette, seppie al nero e scorzette candite di limoni. Ma che buona anche la frittata di erbe, fiori di campo e baccalà. I gamberi di Sanremo qui li servono con piselli e nocciola tonda gentile. I tajarin sono con il burro e il caviale. Da manuale il pescato del giorno (per noi un morrone) con carciofi d’Albenga e salsa allo Champagne.
Per i dolci fidatevi di noi: cioccolato, carote e chinotti canditi di Savona. Oppure il tiramisù soffice fatto sul momento, le pere Martin Sec al vino rosso speziato e zabaione di Cynar. Il Roero con l’arrivo di questo cuoco, ora, è ancora più radioso. Partite!