A Vernasca, in Val d'Arda, vini personali da vitigni autoctoni

“Rispetto per la tradizione passione per l’innovazione”. Si può riassumere così, in questo motto coniato da loro stessi, l'essenza della società agricola Terzoni Claudio, con sede tra le dolci colline di Vernasca, nel Piacentino (loc. Paolini, 5 - tel. 0523895476), in Val d'Arda. È una famiglia abbarbicata nel vino, quella dei Terzoni: già nel 1860 Francesco Terzoni, e la moglie Marcella, erano viticoltori. Nel 1983 Claudio Terzoni entra nel mondo del vino, anche se l'azienda agricola che porta il suo nome nasce soltanto nel 2011. Con lui, la moglie Nadia, e i figli Marco – enologo – ed Elisa.

Tradizione ed innovazione dicevamo. Tradizione: vitigni autoctoni e rispetto per l'ambiente sono lì a testimoniarlo. Per l'innovazione, invece, basta raccontare il processo di crioestrazione aromatica, un'idea di Marco Terzoni, che, attraverso il congelamento e il decongelamento delle bucce e degli strati sottoepidermici, mira al miglioramento aromatico dei vini bianchi, ma che è anche utile per abbassare la quantità di solfiti da aggiungere al vino al momento dell'imbottigliamento. I grappoli, una volta raccolti, vengono velocemente portati in una cella a temperatura e umidità controllate e - per un periodo di circa 10 giorni - sottoposti ad escursioni termiche predefinite.

80.000 le bottiglie prodotte in azienda, suddivise tra bianchi (diverse versioni di ortrugo e malvasia di Candia, più qualche uvaggio), spumanti (base ortrugo e pinot nero), un rosato uvaggio di malvasia rossa, greco e croatina, rossi (base barbera, croatina, bonarda e gutturnio) e dolci (bonarda e malvasia).

Abbiamo assaggiato il Sorsi d'incanto 2014 (3000 bt - 6 euro prezzo in cantina), 100% malvasia aromatica di Candia, frutto di una raccolta tradizionale e di una macerazione pellicolare a freddo in iperossigenazione, per conservare tutto il potenziale aromatico delle uve. Dopo un affinamento di quattro mesi in vasche di acciaio, arriva nel bicchiere con un bel colore dorato e un naso esplosivo che richiama tutta l'aromaticità del vitigno, in un gioco di frutta e fiori, con una franca albicocca in evidenza innervata da sentori balsamici (rosmarino) che prolungano i profumi. In bocca, la spiccata aromaticità in parte si sopisce, e il sorso, armonico, non manca di freschezza. 

Per il Per Elisa 2014 (3000 bt - 6 euro prezzo in cantina), 100% ortrugo, viene invece utilizzato il sistema di crioestrazione aromatica in iperiduzione. Giallo paglierino scarico con riflessi verdognoli, ha naso lungo e persistente, in cui spiccano note floreali (gelsomino, fiori di zafferano), lievi sentori agrumati, poi noci e miele d'acacia. Tutto ritorna in bocca, in sorso di bella freschezza e sapidità, sorretto dall'evidente mineralità e da note mielate molto piacevoli. Un ortrugo particolare, assai piacevole, che colpisce per finezza e persistenza. Che bel vino!

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