Dal Cilento un salume che non si dimentica

Se non l’avete mai assaggiata, allora programmate un viaggio nel Cilento (anzi nel Parco Nazionale del Cilento), in questo borgo di 600 anime a poca distanza dal Tirreno. Ne varrà la pena, per assaggiare questo salume lardellato con l’anima bianca, marmorea, del lardo e introno un impasta rosso intenso ottenuto dalle parti magre del maiale.

E’ la soppressata di Gioi, un salume antico (in un testo di inizio Ottocento si narra fosse prodotta già nell’anno Mille) che viene ottenuta da carne di maiali allevati a meno di cinque chilometri di distanza dal salumificio, macinata con sale e pepe nero e insaccata manualmente in un budello in cui viene inserito il filetto di lardo. Dopo 45 giorni di maturazione, in parte in cantina, il risultato è un salume delicato e suadente al tempo stesso, di grande morbidezza.

E’ il prodotto di punta del Salumificio G.ioi (via Chiaie - tel. 0974991135) di Gioi (Sa) che si distingue anche per il capicollo, le salsicce stagionate (mai troppo invasive, da provare sia quella al finocchietto sia quella piccante), il guanciale, le pancette e il salame crudo aromatizzato con peperoncini 

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