Le torte salate sono un must in tutta Italia durante le festività pasquali: si possono preparare in anticipo e si possono trasportare facilmente

Tra i cibi più caratteristici della Pasquetta ci sono pani speciali e ciambelle a base di uova ed erbe dal significato simbolico e che prevedono lievitazioni prolungate.

Questi piatti hanno il grande vantaggio di poter essere mangiate fredde ed essere trasportate facilmente, ideali quindi per il tradizionale picnic di oggi.
Se ne trovano in tutt’Italia: in Liguria c’è la torta pasqualina che, al di là delle varianti, ha come ingredienti fissi uova e maggiorana, oltre che le erbe liguri (bietole, spinaci, borragine) e il formaggio Prescinseua.
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Scendendo in Emilia troviamo l’erbazzone a base di erbe selvatiche, biete o spinaci, Grana Padano o Parmigiano Reggiano, strutto nella sfoglia, uovo nel ripieno.
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In Umbria (ma un po’ in tutto il centro Italia) la pizza di Pasqua ha la forma, a dispetto del nome, di panettone, ricco di formaggi. Nelle Marche è noto come crescia pasquale o brusca.
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La scarcedda, in Basilicata, è la protagonista di una sagra pasquale nel paese di Tramutola: è una pizza salata che contempla formaggi, salsiccia sotto sugna o soppressata e uova.

In Campania c’è il tortano, che con la sua forma evoca la corona di Cristo ed è composta da strutto, uova, salame e pecorino, e il casatiello che utilizza le uova non solo nell’impasto ma anche in superficie. Ma è anche diffusa (con le sue varianti locali) la pizza rustica di Pasqua.
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In Veneto invece è presente la Fugassa, che è un dolce che si prepara aggiungendo semplicemente alla pasta del pane uova, zucchero e burro. Secondo la leggenda l’invenzione si deve all’estro di un fornaio trevigiano anche se in realtà la sua origine andrebbe ascritta alla lunga tradizione dei pani pasquali di origine orientale. Il successo del dolce, con le tante varianti locali e di pasticceria, è però tale da far sì che sia presente tutto l’anno nelle botteghe. Tra gli usi più curiosi c’è quello del dolce di fidanzamento al cui interno si usava anche nascondere l’anello.

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