Sei cocktail in lattina che ripropongono i classici della miscelazione, con ingredienti innovativi

Negli ultimi 18 mesi si sono moltiplicati gli esempi di cocktail “ready to drink”, nati dall'evidente necessità di portare a casa, in modalità facilitata, il consumo di cocktail. Il caso di Baladin, ultimo arrivato in questo settore, è però particolare. E non solo perché dietro c'è un birrificio e non un'azienda liquoristica. “Un percorso acrobatico nella mixology” lo ha definito Teo Musso, che vede la reinterpretazione in lattina (speciale, ne scriveremo dopo) di sei classici della miscelazione, reinterpretati con ingredienti innovativi e tutti da filiera controllata Baladin. La birra, ovviamente è protagonista, ma dove non può arrivare in prima battuta, ritorna come base distillata. Spazio poi al Beermouth, l'originale prodotto che riprende la tradizione dei vermouth (ma a base birre) e ad altri ingredienti dell'Universo Baladin. 

Il nostro percorso nella miscelazione non è un'innamoramento dell'ultima ora – racconta Teo Musso -. Quando abbiamo aperto il Baladin Open Garden abbiamo pensato a uno spazio dedicato. Poi abbiamo creato un opificio interno per la produzione del Beermouth e dopo la conclusione del rapporto con Lurisia, che produceva i nostri soft drink, abbiamo creato una linea di produzione interna, inaugurata il 1 marzo 2020”. Quel che è accaduto dopo tale data, lo sappiamo tutti. Per Baladin ha significato un -40% di fatturato e un ingente numero di fusti in stock invenduti a causa del lockdown, che hanno trovato nuova vita nella distillazione. Il progetto vede importanti le collaborazioni: da Dennis Zoppi, uno dei “maghi” della mixology, a Michele Marzella di Affini Torino, fino a Carlo Quaglia, delle Distillerie Quaglia. 

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I cocktail

I sei cocktail Baladin ripropongono classici della miscelazione. Dei “twist on classic” a basso contenuto alcolico (tutti tra 5,3% e 7%), ma anche a basso contenuto calorico. “I cocktail sono stati testati in anni di lavoro nei nostri locali che servono cocktail rivisti utilizzando birra e bibite Baladin. Abbiamo ritenuto di proporli con un approccio Easy to Drink, che permetta il loro consumo in ogni occasione: seduti al tavolo di bar e pub oppure comodamente sul divano di casa, alla giusta temperatura di servizio, tra i 6 e gli 8 °C”.

Tre sono a base birra: il Beer Hugo (birra Isaac, fiori di sambuco e menta), il Moscow Beer (birra Sud di Baladin e Ginger Beer Baladin) e il Beer Americano (Birra Baladin 4.8 e bitter italiano Nuvolari prodotto da Affini Torino). Uno a base Beermouth e Tonica al fieno Baladin (il Beermouth & Tonic), mentre nel Sidro Spritz è protagonista il Sidro Baladin. Discorso a parte per il Gin Tonic, che nasce dall'incontro tra la Tonica Baladin e il gin distillato da Quaglia partendo dalla birra. Un gin “tailor made” costruito in edizione limitata (solo per i locali Baladin, non è in vendita) che esalta le note agrumate della tonica, aggiungendo note floreali (rosa damascena), erbacee (salvia sclarea) e di ginepro. 


Il risultato complessivo dei sei drink? Un palato old style (come quello del sottoscritto) può rimanere spiazzato, perché - tra bassa gradazione, qualche sottolineatura dolce di troppo e la carbonica della birra - si avvicinano più a una bevanda che a un cocktail, allontanandosi di fatto dal paragone con i drink originali. Il più interessante è il Beermouth & Tonic, davvero piacevole, nelle sue note amaro e complesse che persistono a lungo. Ma probabilmente gran parte dei consumi stanno andando verso nuove tendenze, e in quest'ottica si inseriscono perfettamente. Il prezzo? Circa 4 euro a scaffale (sul sito Baladin il box misto da sei costa appunto 24 euro) e attorno ai 6 euro al tavolo di un bar. 

Le lattine

La rivoluzione di questi easy drink passa anche dal packaging innovativo, eco sostenibile e di facile fruizione. Si tratta di una lattina in alluminio con apertura a 360® - di cui Baladin detiene un’esclusiva di utilizzo per l’Italia – che permette di eliminare completamente il coperchio trasformando la lattina in un bicchiere. Particolare anche la dose: la lattina è da 237 ml, e nasce “dalla perfetta dose per il Gin Tonic: 37 ml di gin e 200 di tonica base” come racconta Teo Musso.

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