Festa fino a domenica per la novità di Teo Musso: un modernissimo stabilimento, con cascina annessa e open garden

Non sempre il tempo è lineare. Non lo è il tempo del vino, che è un cerchio intrecciato con le stagioni. Non lo è per i prodotti della terra. Anche la birra – se agricola e artigianale – non sfugge a questo visione ciclica del tempo. Lo sa bene Teo Musso che, per festeggiare i 30 anni della sua attività nel mondo della birra – era il 1986 quando questo peter pan aprì a Piozzo il pub “Le Baladin” - si è regalato un nuovo mirabolante birrificio che è molto più di un birrificio e proprio davanti, nei giorni della festa d'inaugurazione, ha voluto un cerchio disegnato sulla terra. Quello del Circo Bidon: una comunità di talenti surreali e visionari, poeti dell'acrobazia, che si sposta per le strade d'Europa con vecchi carri al passo ciondolante dei cavalli. Lo stesso circo, guidato da François Rauline “Bidon” – fisico corpulente, barba arruffata da pirata – che nel 1986 attraversò Piozzo dando spunto a Teo per il nome del suo pub.

Teo si è commosso, quando ha raccontato questa storia. Aveva appena finito di mostrare la sua nuova casa, che sorge sempre a Piozzo, ma nel fondovalle, in questa terra ai piedi delle Langhe, in odor di salmastro, con le Alpi all'orizzonte. 73.000 metri quadrati, recuperati al momento solo per metà, in cui trovano spazio un birrificio sempre più agricolo e autonomo (nel 2022 lo sarà del tutto: dai malti, ai luppoli, passando per l'acqua, e soltanto le spezie rimarranno un raccolto per il mondo), una grande cascina, un parco che vuol diventare un luogo aperto in grado di ospitare, ogni weekend, migliaia di persona.

La sua progettazione – 15 milioni di euro l'investimento complessivo - ha richiesto oltre un anno e mezzo di attività, e per percepirne tutta l'innovazione, deve essere visitato. “Ogni componente della linea produttiva è stato disegnato appositamente per noi, e rappresenta la tecnologia più avanzata per un birrificio delle nostre dimensioni” ha spiegato Musso. Questo significherà un ulteriore incremento qualitativo nella produzione, oltreché quantitativo (45mila ettolitri di birra entro il 2020, rispetto ai 20mila del 2016). Ma soprattutto, “il controllo totale in ogni fase della lavorazione, e questo è una figata pazzesca”.

Basta pensare alla scatola di rifermentazione, sineddoche esemplificativa del progetto. È un magazzino completamente automatizzato che gestirà in totale autonomia la movimentazione di 2.500 pallet stoccati in 3 aree distinte a temperatura controllata: cella di rifermentazione, cella frigorifera, magazzino di stoccaggio del prodotto finito. “Il sogno di chiunque faccia rifermentazioni” ha chiosato con un ghigno mr. Baladin.

Arriveranno nuove birre, oltre le 33 già in commercio, come la Xyauyù KIOKE, affinata in una botte speciale da 30 ettolitri, proveniente dal lontano Giappone, frutto di un regalo dell’artigiano Masao Yamamoto, che produce a mano questo contenitore utilizzato per la produzione artigianale di salsa di soia. Intanto, abbiamo la Summer 2016, l'ultima novità brassata nel vecchio birrificio, che con il suo carico di coriandolo, vaniglia e bergamotto profuma spiccatamente di amaretto, quello del Sassello.

Ma è tutto un complesso di cose a rendere originale questo progetto. Perché la grande area verde che ospita il birrificio è destinata a diventare nei prossimi mesi un Open Garden, che sarà inaugurato la prossima primavera e che ruoterà attorno alla cascina storica, per offrire un luogo di ristoro e condivisione nel segno del racconto della birra artigianale. Un modello che in parte ricorda Eataly. 

Sotto i portici della cascina ospiteremo nel weekend un mercato agricolo, avremo ogni mese un macellaio selezionato diverso, e la gente potrà fare la spesa e cucinare nelle griglie a disposizione, oppure mangiare nel punto ristoro. Organizzeremo eventi. Ci saranno tutte le nostre birre, più una birra che sarà venduta soltanto qui. A ottobre lanceremo una campagna di crowdfunding che ci auguriamo potrà raccogliere i fondi per portare a termine i lavori, ma soprattutto che contribuirà a far comprendere che questo è un progetto di tutti e per tutti”.

Un'anteprima di quel che sarà il garden lo abbiamo in questi giorni di festa. Fino a domenica, ogni sera dalle 19, sotto i portici della cascina saranno spillate a prezzi pop tutte le birre Baladin, accompagnate dalle patate fatate (marchio di fabbrica degli Open Baladin), dalle pizze di Bonci e da burgers. Alla sera (ore 21.30) ci sarà la poesia del circo Bidon (ingresso gratuito) mentre sabato alle 22 suonerà Eugenio Finardi (ingresso gratuito). Domenica infine, dalle ore 10.30 porte aperte al pubblico per il nuovo birrificio, con visite guidate.

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