Cascina Roera? Fa rima con Barbera! A Costigliole d’Asti una giovane cantina da scoprire
Cresce il numero di vignaioli che abbracciano la filosofia del “vino naturale”, vale a dire che scelgono di muoversi nel pieno rispetto del territorio, della vite e dei cicli naturali, limitando con la sperimentazione, l’utilizzo di agenti invasivi e tossici di natura chimica e tecnologica, sia in vigna sia in cantina. È una scelta di campo. Che richiede sacrifici. E che proprio per questo, negli scorsi anni ha visto alcuni produttori avere rapporto dialettico e problematico con la comunità del mondo del vino, in ragione del giudizio (molte volte ingiustamente) critico, su quei loro colleghi che nel loro lavoro non abbracciavano il “naturale”.
Oggi le cose son cambiate. I paladini di biologico e biodinamico vivono con serenità e orgoglio la loro avventura. La sfida con chi non segue la loro stessa via, è nel bicchiere. A decidere se genuino è anche sinonimo di qualità eccellente all’assaggio, i consumatori.
Tra le realtà che ci hanno conquistato per l’eccellenza dei prodotti, Cascina Roera (strada Bionzo, 32 - tel. 0141968437) di Costigliole d’Asti. Realtà nata nel 2002, è stata fondata curando tutti i particolari, perché i risultati fossero al top. Vitigni in terreni vocati, inerbiti al fine di assicurare il massimo equilibrio suolo/pianta in rapporto alle esigenze climatiche, gestione della pianta e del suolo riducendo gli interventi meccanici, non uso di erbicidi ma trattamenti a base di rame e zolfo, poi in cantina pochi travasi, niente filtrazione né additivi.
A seguire con il giovane titolare, vigne, uve, vendemmia, vino, il dottor Lorenzo Corino, autorità del settore, orgoglioso del suo essere «nato due mesi dopo la vendemmia del 1947, memorabile per l’eccellenza nei gusti della Barbera».
E tra i vini prodotti, ad averci stregato è proprio una barbera. La “meno nobile”, se vogliamo. La più popolana. Quella che tra “golosi” si definisce “base”. Ma che per noi ha rivelato stoffa e fascino “regale”. Ottenuta con uve da vigneti che hanno tra i 10 ed i 30 anni, con resa per ettaro di circa 80 quintali, invecchia in vasche di cemento per circa nove mesi e affina in bottiglia per un anno. Il risultato nel bicchiere è un vino purpureo, dal colore luminoso, dal profumo intenso e invitante di rosa e di ciliegia, cui si accompagna una nota elegante speziata, e dal sorso ampio e vivo, sorretto da giusta spada acida, tipica, e di lunga persistenza. Una barbera che in abbinamento a un piatto di agnolotti conquista!