La notizia

La diatriba tra Nord e Sud finisce nel carrello. Dopo anni di crisi, le famiglie che vivono da Roma in sù hanno ricominciato a spendere, mentre al Sud prosegue il tracollo. E’ la fotografia dell’Italia dei consumi scattata da una recente indagine Nielsen, che ha anche evidenziato quali prodotti facciano da traino alla ripresa e quali, invece, la affossino. Restano invenduti sugli scaffali i prodotti legati alla prima colazione (biscotti, latte fresco e UHT, zucchero, confetture di frutta e merendine), ma anche i preparati da brodo, i pelati e i pomodorini. Bene invece per la birra, l’acqua naturale, lo yogurt magro, la frutta secca senza guscio, gli affettati, il salmone affumicato e gli snack salati. Ma intanto, a cambiare sono stati anche gli stili di vita: là dove i consumi riprendono, il giro d’affari cresce grazie a prodotti di lusso, mentre a unire l’Italia da Nord a Sud sono i prodotti salutisti: biologico, gluten free e senza grassi piacciono in ogni angolo dello Stivale. (La Repubblica) @ In due casi su tre le capitali europee servono falsi cibi italiani. A lanciare l’allarme è Coldiretti, che ieri a Bologna ha organizzato una mobilitazione a difesa del made in Italy presentando un dossier sul lavoro svolto dai Carabinieri che hanno battuto i supermercati d' Europa. Ecco quindi spuntare i Kapeleti e la Mortadela sloveni, il Parmezali romeno, la Milaneza pasta portoghese il Carpaccio formaggio olandese, senza contare gli spaghetti sloveni, che in Romania diventano Spaghete e in Olanda “Spagheroni” o il Perisecco britannico. (Libero) @ E a proposito di Prosecco, resta acceso il dibattito sui furti nelle vigne della Doc e Docg. Ultimo in ordine temporale il furto di 800 barbatelle da un nuovo vigneto di Farra di Soligo, nel Trevigiano, che ha seguìto le sparizioni di oltre un migliaio di piantine in tutta l’area. E mentre le indagini proseguono tra i viticoltori scoppia la guerra, con i produttori di collina che accusano dei furti quelli della pianura e viceversa. E intanto il Consorzio di Tutela commenta: “Il Prosecco finisce sempre in prima pagina. Questo da un lato ci fa piacere, perché è indicativo rispetto al successo che il Prosecco sta riscontrando, ma dall’altro si corre il rischio che vada a generare effetti non desiderati. E da qui a considerare ipotesi di racket e furti su commissione ce ne passa". (La Stampa) @ Ma sul vino interviene anche Luca Zanini, che su Sette parla di quello naturale descrivendo un mercato per cui la domanda è decuplicata negli ultimi cinque anni e che oggi conta 800 vignaioli censiti che non usano prodotti chimici, tra cui 5 profeti che in Italia stanno facendo proseliti. (Sette) @ Da un’idea ambiziosa a un fenomeno di successo. E’ la storia della Barbera del Nizza, raccontata oggi su la Stampa da Riccardo Coletti, che ne ripercorre le tappe degli ultimi vent’anni. E scrive: “Se 10 anni fa le guide enologiche premiavano più Barbera d’Alba che Asti, oggi la tendenza si è rovesciata e dalle colline del Barolo e Barbaresco, grandi marchi hanno acquistato appezzamenti nei 18 comuni in cui si possono coltivare i vigneti del Nizza”. Il segreto del successo? Per il presidente della Produttori Nizza, Gianni Bertolino: “Sta tutto nel gioco di squadra”. (La Stampa)

Salumi 2.0, piccoli chef e la app che aiuta a riciclare (e fa guadagnare)

I nuovi salumi sono senza conservanti, genuini e a stagionatura lunga, come una volta. Un dato confermato dalla crescita dei norcini di nicchia, che hanno optato per una produzione senza additivi, sostituiti da sale, pepe e aromi naturali come il vino, l’aglio e potenti antisettici. “Seguendo precise regole - spiega il tecnico della stazione sperimentale per l’industria delle conserve di Parma Pietro Baldini - è possibile fare a meno degli additivi”. E mentre in Valtellina c’è chi è anche tornato a produrre bresaola come un tempo, i gourmand più curiosi a partire dal 9 giugno potranno scoprire tutto sui salumi con il libro Menu Cocotte di Josè Maréchel; cento ricette con salumi e altro preparate in mini cocotte di ghisa o ceramica. (Corriere della Sera) @ Dopo il successo in Giappone, debutta oggi in Italia il nuovo Yo-Kai Watch, il primo esempio di cross-media entertainment che si prepara a riscuotere grande successo. A debuttare sarà un videogioco per Nintendo 3Ds che avrà come protagonisti gli spiriti della mitologia giapponese, ma l’universo creato dalla Level 5 si estenderà anche a giocattoli, serie tv, figurine, carte, fumetti, abbigliamento e perfino alle merendine. (Corriere della Sera) @ Ma c’è anche chi dei videogiochi non vuol sentire parlare. E’ il caso dei trenta ragazzini di Bagnasco (Cuneo), che supportati dalle loro mamme, hanno istituito una vera e propria comunità del cibo abbracciando la filosofia di Slow Food e Terra Madre e cominciando a produrre, trasformare e distribuire cibo di qualità in modo sostenibile. “I nostri chef in erba realizzano le ricette dall’inizio alla fine - ha commentato il presidente de I Ragazzi di Bagnasco Fabio Roberi - Raccolgono gli ingredienti, cucinano, servono a tavola e grazie a questo progetto imparano a riconoscere ciò che è nutriente, sano, buono e pulito”. (La Stampa) @ Si chiama Monselice Evergreen ed è un’app lanciata nel comune Veneto di Monselice con l’obiettivo di diventare un “motivatore” per spingere i cittadini a riciclare. Per ogni bottiglia o lattina riciclata gli utenti si ritrovano un centesimo accreditato sul telefono. Un’idea che ha già riscosso successo e che a breve coinvolgerà anche bar e negozi offrendo al posto dei centesimi buoni sconto per la spesa o lo shopping. (Corriere della Sera) @ Tanti auguri a Cucchi, la pasticceria milanese di corso Genova che quest’anno celebra i suoi primi ottant’anni di vita. Su Il Giorno l’omaggio di Paolo Galliani alla storia di questo locale simbolo di Milano, da quando Luigi e Vittorina Cucchi nel 1936 aprirono il loro caffè chantant, al 2009, quando fu location per una scena del film di Salvatores “Happy Family”. 

Le rubriche

La signora dello champagne e il rilancio delle bollicine”. Così titola il pezzo con cui Luciano Ferraro sul Corriere della Sera racconta la storia di Mimma Posca, la donna dal 2013 al timone di Vranken - Pommery Monopole Italia che, a proposito del vino francese, dice: “E’ il miglior tonico che esista. Non posso più farne a meno”. @ Sul Venerdì di Repubblica Gianni e Paola Mura recensiscono i piatti del ristorante La Piazzetta di Montevecchia (Lecco) e da bere consigliano il Senes 2012 prodotto da Argiolas a Serdiana (Cagliari) @ Su Espresso Enzo e Paolo Vizzari raccontano la cucina del ristorante Lux Lucis dell’hotel Il Principe di Forte dei Marmi, mentre per Altre Tavole segnalano la Trattoria Bertozzi di Bologna e l’Oasi Osteria del Mare di Licata (Agrigento) @ Consigli alimentari per Giorgio e Caterina Calabrese, che su Sette scrivono dei “Cibi senza”, segnalando la tendenza dilagante ad acquistare alimenti privi di grassi, lattosio, lievito, glutine, ogm, nitriti. E riprendendo un’indagine di Coldiretti aggiungono: “Si tratta di un exploit da ricondurre alla maggiore attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che per la crescente diffusione d’intolleranze alimentari”. 

Il pensiero

Quello di oggi è di Massimo Gramellini, che nel suo Buongiorno su La Stampa riporta la storia di Hamdu Ulukaya, il pastore curdo “Stufo di mangiare yogurt” che si trasferì a New York per fare fortuna, ma che proprio nella Grande Mela incontrò l’occasione della sua vita: acquistare un impianto per la produzione di yogurt. “Alla fine - scrive Gramellini - nacque lo yogurt Chobani. In poco tempo conquistò uno spazio fisso nei frigoriferi della Costa Orientale, rendendo miliardario il suo inventore e consentendogli di assumere duemila persone, scelte per lo più tra i migranti senza lavoro come lui”. Oggi la sua azienda è quotata in Borsa, ed è di pochi giorni fa la notizia che Chobani abbia deciso di assegnare ai dipendenti il 10% delle azioni “Non come regalo, ma come mutua promessa: d’ora in poi avrebbero lavorato con uno scopo e una responsabilità comuni”. La conclusione di Gramellini: “Ci voleva un pastore curdo per ridare senso al capitalismo. E ci voleva New York per dare un senso al pastore curdo”.

L'assaggio

Quello di oggi è a Gallarate (VA), nella pizzeria Basilico Bianco (via Novara 1, ang. via Marino Croci - tel. 0331782956), di Gianfranco e Andrea Canziani. Un nome che la dice lunga sulla filosofia di questo locale, che vanta una proposta particolare nella sua semplicità e al contempo elegante, nella normalità. Tra le pizze, oltre alle classiche spiccano alcune proposte stuzzicanti: Capperi in fiore con fiordilatte, acciughe, capperi in fiore e burrata; Saporita con pomodoro, mozzarella di bufala, salame piccante, parmigiano reggiano e rosmarino e Sesto Senso con fiordilatte, funghi, burrata, lardo e radicchio. Su ilGolosario.it  la sosta di Alessandro Ricci. 

Il Vino

E’ il Vermentino Colli di Luni Etichetta Nera 2014 prodotto dalla cantina Lunae (tel. 0187660187) di Ortonovo (SP). Già Top Hundred nel 2011, l’annata 2014 conferma la ricchezza di questo vino che si fa pregustare fin dal colore paglierino vivo tendente all'oro. Al naso, spicca la pesca bianca, assieme ai frutti esotici, che poi fanno spazio ad un intenso erbaceo di macchia mediterranea. In bocca è un vino che scorre bene, pur di buona struttura. Perché ha freschezza, ma è comunque un vermentino ricco, di buona mineralità e intensità. Il nostro approfondimento su ilGolosario.it