La Notizia

Per onorare tutta l’offerta di cibo che si sta dispiegando dovremmo mangiare quattro o cinque volte al giorno. E’ l’assunto da cui parte Dario Di Vico per fotografare le novità ma anche le contraddizioni della Società del Cibo in cui stiamo vivendo. Una Babele in cui, tra il 2008 e il 2018 hanno chiuso 64 mila esercizi ma sono stati aperti 45 mila nuovi bar e ristoranti, e che vede crescere contemporaneamente sia il numero degli obesi (+10% in 10 anni), sia la popolazione dei salutisti. Tra gli altri dati, Di Vico riprende poi quelli relativi ai consumi, che vedono l’11,3% degli italiani pranzare fuori casa (il 14,9% si siede a tavola fuori tre/quattro volte a settimana), con un tempo passato ai fornelli in decisa contrazione. Ma cosa sta succedendo al nostro Paese? Secondo Di Vico “Siamo entrati in una nuova era”. (Corriere della Sera) @ Tempi difficili per lo zucchero italiano. Il surplus creato da Francia e Germania ha fatto precipitare i prezzi del 40% in due anni; in Italia sono stati chiusi 17 impianti su 19 e si sono persi oltre 10 mila posti di lavoro. Su La Stampa lo sfogo del presidente della Cooperativa produttori bieticolo (CoproB) di Minerbio, Claudio Gallerani: “Il mercato libero ha rovinato le aziende italiane”. @ Una storia di successo è invece quella di Callipo, l’azienda del tonno calabrese che da 106 anni crea sviluppo in una terra dove le condizioni non sono idilliache e che, con le sue 6 aziende, rappresenta un’eccellenza nel mondo del cibo. Su Avvenire Massimo Folador intervista il patron Pippo Callipo, che racconta: “Anche in questo territorio difficile è possibile far crescere aziende sane, a patto che si rispettino alcuni principi e si facciano scelte coerenti. Il primo di questi me lo ha insegnato mio nonno tanti anni fa: le persone vanno rispettate, siano esse clienti, fornitori o collaboratori. Per questo diventa fondamentale ascoltarle e provare ad incontrare le loro esigenze”.

Rubriche

Su La Stampa di oggi Paolo Pejrone scrive dei viburni, i fiori di maggio “facili da coltivare” che gli inglesi definiscono “snowball”, ovvero palle di neve. @ Roberto Perrone sul Giornale racconta il suo itinerario alle porte di Milano, al castello di Melegnano, dove l’arte sposa la buona tavola. @ Sulle stesse pagine Andrea Cuomo spiega la “rivoluzione verde” avviata da Enrico Crippa, chef del ristorante Piazza Duomo di Alba, che ai piedi della tenuta Monsordo cura personalmente due ettari di orto, tra fiori ed erbe che riporta nel suo menu. @ Su Repubblica è da leggere anche la storia di Cinzia Barillaro, l’etologa che salva le mucche dal macello regalando loro la libertà. @ E in tema di animali è interessante anche il reportage di Angelo Ferracuti su Ilaria Negri, l’entomologa che nel Parmense usa le api bottinatrici per scovare le polveri ultrasottili (e molto pericolose) che sfuggono alle rilevazioni delle centraline di monitoraggio. (Il Venerdì di Repubblica).

Un libro sul masiese che fondò la Gazzetta

“Eliso Rivera. Il romanzo della vita del fondatore della Gazzetta dello Sport” è il titolo del nuovo libro scritto da Claudio Gregori che Paolo Massobrio presenterà insieme all’autore domani ad Abazia di Masio, il paese che diede i natali al “papà” del quotidiano, con intervento in diretta dal Giro d'Italia di Urbano Cairo, anch'egli di Abazia di Masio e attuale proprietario del giornale. Appuntamento alle ore 16,00 alla Casa del Popolo delle Roncaglie.

Enogastronomia Politica

Paese che vai, Presidente (goloso) che trovi. Siamo abituati a vederli in veste istituzionale, ma quando si parla di gastronomia anche le più alte cariche dello Stato sono capaci di sciogliersi come neve al sole. Così, se Macron ha voluto all’Eliseo la chef-star della mela cotta Christelle Brua, Donald Trump non riesce a rinunciare al junk food, concedendosi di tanto in tanto hamburger e patatine. Vladimir Putin invece è goloso di gelato al pistacchio, Angela Merkel adora il cavolo verde con la salsiccia di maiale, Kim Jong-un ha una sfrenata passione per il Rosti e i formaggi, mentre Nerendra Modi è appassionato di khichdi, un piatto a base di riso e lenticchie. Nota di merito per Sergio Mattarella, che predilige una cucina pressoché “francescana”, fatta di piatti semplici e soprattutto di zuppe. (Repubblica)

L'assaggio

Alla Trattoria Al Paradiso (via S. Ermacora, 1 • tel. 0432 777000) di Paradiso di Pocenia (UD). In un caseggiato del ’500 con tante sale deliziosamente arredate, Maria Mauro, Aurelio Cengarle e la figlia Federica, affiancati in cucina dallo chef Matteo Contiero, propongono piatti che celebrano i sapori autoctoni: dai macaron di erbe primaverili con trota affumicata dello Stella e gel agli agrumi agli gnocchetti di patate ripieni di “sclopit” con piselli e fiori di tarassaco, all’agnello di Cherso in diverse cotture con purè di fave alla menta, agretti, liquirizia e polline di fiori. Su ilGolosario.it la sosta di Emanuela Sanavio.

Il Vino

Il Vigneti delle Dolomiti Manzoni Bianco 2018 di Maso Thaler (tel. 393 9877312) di Montagna (BZ). Dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, ha caratteristica nota aromatica, sentori di pesca, mela e frutta tropicale, con note di ananas e mango, profumi di camomilla ed erbe di campo, mentre in bocca ha corpo, struttura, sorso sapido e minerale, e finale di buona lunghezza.