La Notizia

Si avvicina l’ora del pranzo di Natale e con essa si moltiplicano i vademecum per concedersi un pasto con i propri cari in totale sicurezza. A restituirci un’immagine di come potrà essere il pranzo in famiglia oggi ci pensa Repubblica, con un ampio servizio di Elena Dusi realizzato in collaborazione con il professore di Igiene e Salute pubblica del San Raffaele di Milano Carlo Signorelli. Tra le 10 regole da seguire per evitare ogni rischio: garantire la distanza di 1,5 metri tra i posti a sedere; eliminare completamente gli abbracci; prestare molta attenzione a non scambiare piatti, bicchieri e posate; ricuocere eventuali avanzi per eliminare virus e batteri; evitare gli auguri al telefonino da passarsi fra persone; abolire i canti di Natale; garantire un costante riciclo dell’aria (Ma attenzione alle correnti d’aria, per evitare una polmonite unilaterale, che non centra col Covid. NDR) @ Simbolica è poi la fotografia di Aldo Fabrizi ripresa stamane dal Corriere della Sera. Uno scatto del 1975 che ritrae il celebre attore, noto buongustaio, sorpreso dal fotografo in un’osteria della Capitale alle prese con un piatto di spaghetti. (Della serie: quando torneremo come prima? NDR) @ Bar e ristoranti torinesi si preparano a riaprire, ma lo faranno con metà personale. Su Repubblica si dà spazio alla “situazione tragica” che stanno vivendo i locali della città. Secondo un’indagine dell’Epat infatti, soltanto il 14% dei ristoranti e bar del capoluogo non riaprirà in questa fase. E appena il 22% richiamerà al lavoro i dipendenti. @ Spostandosi a Monza è poi da leggere la storia di Antonio Ramazzotti, l’ultimo barista della centralissima via Napoleone che dice: “Hanno chiuso tutti. Resto solo io”. La causa starebbe nel pesante costo fisso degli affitti (Corriere della Sera) @ In tema di negozi, sono interessanti due riflessioni pubblicate su Sette. La prima di Aldo Grasso, che partendo dal titolo “Vi ricordate le vetrine?” spiega come l’emergenza globale abbia contribuito a rendere evidente come il dominio strutturale del mercato sia una realtà ormai governata da Amazon, rivelatasi l’infrastruttura dominante e indispensabile. La seconda porta la firma di Lilli Gruber, che torna sullo stesso tema rispondendo a un lettore che etichetta la strategia di Amazon come “politica da bulldozer”. “Non torneremo ai vecchi modi di acquistare - spiega la Gruber - I piccoli devono avere gli strumenti per non soccombere ai colossi”. @ Il futuro della ristorazione è il picnic. Ne è convinto Filippo Merli, che su Italia Oggi segnala un boom di prenotazioni per consumare pranzi o aperitivi in totale sicurezza. Ad offrire un’occasione è Picnic Chic, il booking delle strutture che puntano tutto sulle degustazioni “open air”.

L'Italia degli Autogrill e il "derby" di Parma

L’Italia riparte dall’Autogrill. In particolare il Villoresi Ovest, nei pressi di Lainate, progettato nel 1958 dall’architetto Angelo Bianchetti su commissione di Mario Pavesi e diventato pietra miliare dell’architettura italiana nonché simbolo della ricostruzione. Prima demolito, ora è stato ristrutturato con criteri di sostenibilità e rigore filologico. E la sua inaugurazione di ieri ha anche un valore emblematico di rinascita. L’approfondimento di Vito de Ceglie su Repubblica. @ I pescatori faranno il pieno con la plastica del mare. Ricercatori del CNR hanno sperimentato un sistema capace di ricavare 50 litri di carburante da 100 chili di rifiuti finiti nelle reti. Per poter procedere, occorre solo un macchinario da installare direttamente sulle banchine dei porti. Alex Saragosa sul Venerdì di Repubblica. @ Correggio o frittelle? A Parma va in scena uno storico derby tra cibo e arte di cui è protagonista l’ex monastero di San Paolo, dove si trova uno storico affresco del grande pittore. Ma l’idea del Comune è quella di avviare nella struttura una serie di laboratori enogastronomici. (Il Venerdì di Repubblica) @ Sulle stesse pagine viene poi presentato “Ottantafame”, il libro che raccoglie i piatti e gli chef divenuti simbolo degli anni Ottanta, quando l’edonismo del cibo “strano” aveva decisamente la meglio su quello “sano”. @ L’insalata è russa perché ha fatto la rivoluzione. E’ quanto sostiene il saggio “L’arte della cucina sovietica” in cui si raccontano le origini del celebre piatto che è nato ricco ed è finito povero. @ Su Sette del Corriere Luciano Ferraro racconta la storia di Filippo e Mattia, padre e figlio orgogliosamente vignaioli che in Oltrepò producono bollicine “leggere come farfalle”, mentre Marco Cremonesi celebra l’amaro Nurin di Toso, Riserva del Fondatore, il digestivo made in Piemonte composto da “erbe segrete che fioriscono in bocca dopo il brasato al Barolo e i tajarin”. @ Da leggere su QN è infine il ricordo di Valerio Baroncini del “genio” Gianluigi Morini, il fondatore del San Domenico di Imola mancato l’altro ieri a 85 anni che ospitò alla sua tavola il meglio del jet set internazionale: da Pavarotti a Naomi Campbell.

L'appuntamento

E’ in programma domani mattina, alle ore 11.30 sulla pagina Facebook Paolo Massobrio Official la diretta dal titolo “Il Bicchiere Mezzo Pieno di Papillon” con Paolo Massobrio e Marco Gatti. L’incontro sarà occasione per fare quattro chiacchiere con lo chef Antonino Cannavacciuolo e il giornalista Carlo Cambi su una zona della vita, che è il periodo della vigilia di Natale 2020, che qualche anomalia ce l’ha, ma è pur sempre gioia.

L'assaggio

Oggi scopriamo il Ricettario della Vigilia proposto su ilGolosario.it da Marco Gatti. Muovendo tra alcune delle migliori specialità da portare in tavola, abbiamo pensato a quale grande cuoco o cuoca vorremmo preparasse per noi quel piatto: dalle lasagne della Trattoria I Bologna di Rocchetta Tanaro (AT) ai tortelli di zucca del ristorante Del Pescatore di Canneto sull’Oglio; dal cappon magro di Manuelina di Recco alla mitica anguilla al forno del ristorante La Fefa di Finale Emilia.

Il vino

Il Rosso Piceno 2018 di Podere I Sabbioni di Corridonia (Mc). Un vino dal colore rubino concentrato (grazie al montepulciano, combinato col sangiovese) Al naso il profumo è di more sugose; in bocca ti avvolge la morbidezza fisica e poi una tannicità elettrica che ti porta a un finale sapido e di liquirizia. Pazzesco.