La Notizia

Consumare carne rossa non fa male alla salute. La conferma arriva da un panel internazionale di esperti, che ha elaborato una serie linee guida sull’utilizzo della carne rossa, dimostrando come non solo non è dannosa, ma addirittura benefica - se assunta nelle giuste quantità - perché le sue proteine sono indispensabili per la salute del nostro organismo. L’approfondimento di Francesca Angeli sul Giornale. @ E sul tema intervengono anche Caterina e Giorgio Calabrese, che scrivono: “Il consumo equilibrato di carne - spiegano - è salutare. La giusta proporzione sta nel non superare i 500 gr settimanali, dividendoli in due-tre porzioni”. (La Stampa) @ In Russia crolla il consumo di alcol e aumenta la vita media della popolazione. Una tendenza positiva che secondo l'Oms è dovuta in parte alle misure restrittive adottate negli ultimi anni dal Cremlino e in parte all’attenzione crescente per la salute e che nel 2018 ha portato la speranza di vita a raggiungere i 78 anni per le donne e i 68 per gli uomini, con un consumo annuo di alcol pro capite passato dai 20 litri del 2003 agli 11,7 litri del 2016. Più dell’Italia (7,5 litri), ma meno della Francia (12,6 litri) e della Germania (13,4 litri). (La Stampa) @ Addio zucchero, al suo posto ora c’è la stevia. La pianta officinale spopola sui social, si vende sul web ed è utilizzata anche da grandi multinazionali come Coca-Cola. Il motivo? Il potere dolcificante è superiore ed è utile anche ai diabetici. Daniela Fabro su Italia Oggi. @ Davide Oldani e la “sua” Milano. Su ViviMilano è da leggere l’intervista allo chef “pop” del ristorante D’O di Cornaredo, che svela a Gabriella Mancini i suoi posti del cuore: dalla pasticceria Biffi di Corso Magenta al Sana Ambroeus; dai ristoranti giapponesi Zero e Iyo al negozio Kitchen di via De Amicis. @ Anche Ron Moss “colpito” dal vino italiano. L’attore americano conosciuto come il Ridge Forrester di Beautiful ha lanciato a Milano il suo Primitivo di Manduria, che intende esportare anche a Hollywood. Complice il socio pugliese Donato Pistola, Moss ha scelto la produzione della “Cantina Produttori Vini” di Manduria, con cui ha chiuso un accordo per la fornitura in esclusiva di 10 mila bottiglie di un “Primitivo di Manduria doc Riserva” dell’annata 2015. (Libero)

Il duello del tortellino

Il tortellino dell’accoglienza infuoca gli animi. Ha innescato un acceso dibattito l'iniziativa dell’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, di proporre per la festa di San Petronio dei tortellini con ripieno pro-islam, vale a dire senza carne di maiale. Una decisione che ha urtato da subito i puristi della tradizione e che nelle ultime ore ha preso la forma di un vero e proprio caso politico, in cui è intervenuto anche il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, che da Terni ha tuonato: “E’ come dire che per rispetto il vino rosso in Umbria deve essere fatto senza uva. Vi rendete conto che stanno cercando di cancellare la nostra cultura?”. Dall’altro capo della disputa, l’Arcidiocesi di Bologna ha specificato che Monsignor Zuppi non era al corrente dell’iniziativa. “E’ sorprendente che una fake news sia stata strumentalizzata per confondere bolognesi e italiani, e tanto più che una normale regola di accoglienza e riguardo verso gli invitati sia interpretata come offesa alla tradizione”. Intanto, nel mare magnum delle dichiarazioni si sono inserite anche quelle di altri esponenti della politica e della cultura: dal sindaco di Bologna Virginio Merola, per cui “La tradizione di Bologna è innovare e accogliere, non quella che vuole propagandare Salvini” al regista Pupi Avati, bolognese di nascita, per cui “Non si può abolire il maiale per una questione religiosa, è un tradimento dei sapori”. Ma da leggere, sul Giornale, sono anche i commenti di Vittorio Sgarbi, per cui “L’idea di farcire i tortellini con il pollo aveva qualcosa di umoristico, e sembrava una triste concessione al ricatto morale dei musulmani residenti a Bologna” e Camillo Langone, che riprende il pensiero gastro-teologico espresso dal cardinale Giacomo Biffi, per cui i tortellini sarebbero stati più buoni se mangiati con la speranza nella vita eterna, e scrive: “Adesso la chiesa bolognese è guidata da Matteo Zuppi, che potrebbe rimanere nella storia come l’arcivescovo che ha fatto perdere l’anima al tortellino”. (Corriere della Sera, La Repubblica, QN, Il Giornale, La Verità).

Il pensiero

Di vigne, missionari e grandi lezioni regalate dal cibo. Su Avvenire di oggi Paolo Massobrio spiega come le polemiche gastro-politiche - non ultima quella sui tortellini - distolgano l’attenzione dalla vera vocazione dell’Italia: l’apertura al mondo. Un’apertura che, partendo dalla vite che ebbe all’origine della sua diffusione l’opera dei missionari, fra i nostri confini è già in essere con l’integrazione alimentare, che utilizza prodotti a chilometro zero per realizzare ricette del mondo, ma che oggi vive un momento di crisi. “Se da un lato la nostra storia è stata di apertura, oggi ci troviamo in un momento difficile e contraddittorio, con il timore che altri muri vengano issati mettendo a rischio la nostra economia. (…) E qui mi sono venuti in mente i missionari, che sono abitanti di quel mondo che è un puzzle di connessioni. Da questo punto di vista è la Chiesa la mente più lucida che ha presente tutti i fattori in gioco. Ma anche la politica, può essere un efficace punto di paragone per comprendere una direzione”.

L'assaggio

All’Osteria Santa Maria (via Novara, 39 • tel. 3334644111) di Trecate (NO). Una bella scoperta, questo locale condotto dal giovane Nicolà Vignarelli, che mette in tavola proposte di terra e mare reinterpretate con tecnica e fantasia. Ecco allora la fassona al coltello, il risotto “Rizzotti riserva” con gambero rosso e limone candito, lo gnocchetto rosso con la salsiccia di Bra, il rib-eye on fire o il baccalà in oliocottura. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti. 

Il Vino

Il Grillo 204 di Salvatore Tamburello (tel. 339 860 5865) di Poggioreale (TP). Giallo oro, ha profumi di grano, avena, albicocca e pesca, mentre al palato è fresco e di buona struttura, di spiccata sapidità e finale di buona lunghezza.