Un’iniziativa del comune di Vò Euganeo e della Cantina cooperativa dei Colli Euganei per valorizzare il territorio. Partendo dal vino

Il comune di Vò Euganeo è stato uno dei primi in Italia a essere travolto dal Covid 19, registrando la prima vittima italiana e finendo in zona rossa fin dal 23 febbraio. Questo, che fu l’inizio dell’epidemia Covid 19 in Italia, ha avuto un effetto devastante per tutto il territorio, vittima per settimane di pregiudizio e infondati timori. Il vino, che qui è una risorsa importantissima, subì addirittura veri e propri gesti discriminatori.

A distanza di due mesi e mezzo da quei giorni Vò riparte proprio dal vino. E non è un caso per questo Comune che ha nello stemma gli acini dell’uva insieme alle spighe
stemma-vo-ok.jpgLa Cantina cooperativa dei Colli Euganei ha infatti chiesto e ottenuto dal Comune di utilizzare il nome di Vò e lo stemma comunale su alcune etichette come gesto dimostrativo per un territorio che vuol ripartire dalle sue vigne. Il Comune non solo ha accolto la richiesta, ma è andato ancora oltre estendendo la possibilità di inserire stemma e nome del paese a tutti i produttori residenti che ne faranno richiesta. Il Comune si occuperà poi di validare il numero di bottiglie e la successiva bozza dell’etichetta. Unica richiesta, un versamento di 10 centesimi per ogni etichetta stampata ed utilizzata ai fini della promozione vitivinicola. Il corrispettivo raccolto sarà utilizzato dall’amministrazione comunale per iniziative volte al rilancio del territorio, a cominciare dalla creazione di un sito web e di una comunicazione digitale connessa. 

Ora, noi siamo ammirati da questa iniziativa che abbiamo battezzato "orgoglio euganeo".
Lo siamo perché il vino di Vò è straordinario, con una declinazione di produttori che hanno scelto la strada della sostenibilità in tempi non sospetti. Vini naturali, biodinamici, coerenti con quel territorio fantastico che sono i Colli Euganei. Negli anni, se scorrete il nostro elenco dei vini premiati fra i Top Hundred troverete tante etichette che si rifanno a Vò.
Non voglio ora confondere la acque, ma questa scelta identitaria va nella direzione di promozione di un territorio secondo la dinamica della denominazione comunale, anche se non si tratta di questo, ma semplicemente dell’affermazione orgogliosa di un nome, che già appare in etichetta e che indica una provenienza certa.
Scegliere un vino di Vò, e spero che lo facciano in tanti, significa - e qui lo dico da degustatore di professione senza paura di smentita - assaggiare qualcosa di straordinario anche nel rapporto qualità/prezzo. Noi seguiremo questa iniziativa e la promuoveremo.
Bere un bicchiere di quel vino è già un atto che segna la sconfitta di un fenomeno che ci ha tenuto in sospeso per tanti mesi. Accogliamo questo messaggio!

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