I rossi della Maremma, gli Aglianico e le interpretazioni dei vitigni internazionali in Oltrepò

Ultima degustazione del 2021 per la redazione de IlGolosario che riprenderà gli assaggi a gennaio, con il fitto calendario delle Anteprime che si stanno organizzando.

Cantina Clavesana - Alta Langa Metodo Classico Extra Brut Mito 2017
Società cooperativa nata a fine degli anni Cinquanta (nel 2019 è ricorso il sessantesimo anniversario dalla fondazione), oggi rappresenta il baluardo del Dolcetto delle Langhe Monregalesi, ma non solo. I circa 200 soci – con i loro 320 ettari di vigne – oggi offrono nelle loro linee anche Nebbiolo, Barolo, Pinot nero e spumanti di Alta Langa come questo campione di Alta Langa Metodo Classico Extra Brut Mito 2017 che ha saputo convincerci: di colore paglierino tendente al verde, ha naso fine e floreale ma dove lascia il segno è in bocca con un perlage fine, ricco. Davvero una bella sorpresa!
www.inclavesana.it
clavesana.jpgMaison Maurice Cretaz - Vallée d’Aoste Nebbiolo Bos Monot 2018
Andrea Maurice si dedica a una viticoltura eroica d'altura, abbracciando il biologico e la biodiversità, a Chesallet, frazione di Sarre, a Pont Saint Martin e a Morgex. Tra le 4.500 bottiglie prodotte annualmente in poco più di un ettaro e mezzo vitato, ci sono anche il Torrette Superiore e il Blanc de Morgex, ma in questo caso il nostro assaggio è per il suo Vallée d’Aoste Nebbiolo Bos Monot 2018, un vino interessante che al naso evidenzia la viola con note boisée e in bocca si dimostra ampio, di corpo. 
www.vinsextremes.it
maison-cretaz.jpgAgriturismo Dei Magi - Nebbiolo D’Alba Stendimi 2018
Priocca è un luogo a cui siamo molto legati e la nostra passione si riconferma ogni volta anche grazie a queste scoperte, spesso inaspettate. In questo caso parliamo di un Nebbiolo prodotto da un agriturismo molto bello a pochi passi dall'antica pieve di San Vittore e con un panorama da urlo. Il vino è un ottimo esemplare di Nebbiolo: al naso ci sono i piccoli frutti intensi quasi in marmellata, in bocca torna il frutto accompagnato da una tannicità accentuata che finisce lungo, speziato. Ora vogliamo assaggiare tutti gli altri vini!
www.agrimagi.it
dei-magi.jpgPaternoster - Aglianico del Vulture Rotondo 2018
Dici Paternoster e pensi Vulture. Il parallelo è diretto, immediato, anche perché questa cantina - ora parte della galassia dei vini Tommasi (link) - rappresenta il marchio di riferimento della denominazione, che ha fatto conoscere le sue potenzialità ben oltre i confini nazionali. Cosa c’è da aspettarsi quindi? Un Aglianico del Vulture capace di affacciarsi su un mercato mondiale pur mantenendo un suo stile identitario. Ecco quindi l’Aglianico del Vulture Rotondo 2018, un grande rosso con tutte le sfaccettature che si porta dietro questa definizione: è profondo, elegante, con note di caffè e polvere da sparo e l’essenza di vaniglia che arriva nel retrogusto. Taglio sartoriale. Abbiamo apprezzato anche la Falanghina Vulcanico 2020, al naso floreale e aromatica con profumi di salvia e macchia mediterranea, con in bocca una sapidità accentuata che permea a lungo. 
https://paternosterwine.it/
paternoster.jpgCalevro - Candia dei Colli Apuani Vermentino 2020
Cosa fanno nei Colli Apuani? Ce lo siamo chiesti anche ieri assaggiando questi vini, per nulla blasonati, che ci entusiasmano sempre di più (il Top dei Top di quest’anno, della cantina L'Aurora di Francesco di Massa arrivava proprio da qui ed è un Vermentino nero). Come nella scorsa degustazione, con i campioni di Il Moretto, anche questa volta andiamo a scoprire una piccola cantina, eroica, che pur essendo attiva fin dagli anni Sessanta solo ora si sta affacciando sulla scena nazionale. Noi siamo tra i primi a parlarne e lo facciamo volentieri, perché ci è piaciuto il loro Candia dei Colli Apuani Vermentino 2020, che al naso offre una bella nota di pesca a pasta bianca, matura, e in bocca è elegante, minerale. 
tel. 3474454380
calevro-candia_colli-apuani.jpgAltrettanto notevole il Candia dei Colli Apuani Secco La Costa 2020 che al naso ricorda immediatamente le Galantine con una nota di latte cotto per lasciare poi spazio al fiore. In bocca è secco con una gradevole chiusura amarognola. Il Vermentino Nero Candia dei Colli Apuani 2019 ci conferma che da questo vitigno di possono fare grandi cose: al naso è floreale, c’è la viola, con una bella speziatura, e una parte animale, mentre il Candia dei Colli Apuani Salario 2016  (da uve sangiovese, merlot, massaretta e syrah)  colpisce per una parte aromatica, che va a cercare il fiore di cardo selvatico e una cascata di ricordi. 
calevro-salario.jpgPodere Ranieri - Maremma Toscana Viognier Solo Viognier 2019
Siamo a Massa Marittima (Gr), in Maremma, a scoprire un’azienda che è anche una novità. Pochi ettari intorno al podere di famiglia che Michele coltiva direttamente dopo aver lasciato dieci anni fa il suo lavoro nel mondo della comunicazione per tornare tra le vigne in Toscana.  Oggi la sua produzione guarda alle vinificazione in purezza dei singoli vitigni, con risultati, possiamo anticiparlo, decisamente notevoli. Il Toscana Manzoni Solo Manzoni 2019 si dimostra delicato, con un naso che ricorda la mela cotta e in bocca note di miele. Il Maremma Toscana Viognier Solo Viognier 2019 è molto interessante, fin dal naso, dove a occhi chiusi potrebbe essere confuso con un aromatico passito per il profumo netto di albicocca, a creare un piacevole contrasto all’assaggio dove invece si dimostra decisamente secco.
podere ranieri viognier.jpgAnche tra i rossi non mancano le sorprese: il Maremma Toscana Rosso Senziente 2017 ha naso di frutta rossa con un intrigante mix di spezie, in bocca ha struttura ed eleganza. Il Merlot Solo Merlot 2016 invece punta sull’ampiezza di questo vino che nell’interpretazione di Michele va a cercare profumi di caffè, cioccolato e gesso. Il suo  Maremma Toscana Cabernet Solo Cabernet 2016 invece abbandona le note verdi più caratteristiche per guardare alla nota animale del vitigno che ritroviamo in parte nel Maremma Toscana Sangiovese Solo Sangiovese 2016 dove a spiccare sarà anche questa sensazione di sottobosco, di fungo secco, amplificato dal tannino ancora da smussare. Cantina molto interessante!!!
http://www.podereranieri.com/
podere ranieri.jpgRoggero Vini - Vino Rosso Fortenera
Mai sentito parlare del vitigno montanera? Allora segnatevelo perché a breve si farà strada almeno ad assaggiare i risultati ottenuti da questa realtà di sette ettari sulle colline di Albugnano che oggi vede alla guida, accanto  a papà Bruno e zio Marco, la quinta generazione rappresentata dal giovane enologo Mauro, classe 1990. Il loro vino rosso ottenuto proprio da queste uve offre un connubio di piccoli frutti, caffè e mirto che in bocca fa il paio con un sorso dalla buona struttura, caldo, avvolgente. Una sorpresa.  
https://roggerovini.it/
roggero.jpgDa segnalare poi il Barolo Ravera 2017 firmato da Sara Vezza decisamente elegante con un naso di cuoio e tabacco e in bocca un tannino severo e l’Amarone della Valpolicella Montezovo 2016 dell’azienda agricola Monte Zovo (link): un campione che ci è piaciuto molto perché oltre all’opulenza tipica ha saputo mettere in campo un’eleganza che ritroviamo nelle note animali e di sottobosco al naso che in bocca fanno il paio con un finale speziato con una decisa mano di pepe. Infine un vino della memoria, una Barbera prodotta dai Fratelli Novara a San Matteo (At) ha colore rubino pieno, al naso note speziate e di rosa; in bocca è rotondo e pieno, con le sue graziose imperfezioni che a noi ricordano tanto i vini contadini del nostro territorio. In mescita al Gipsy's Bar di Alessandria.

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