S’erba de Santa Maria, allu e fogu, bruschiadinu, abruschiadinu, uscradinu, uscradina, buredda, archimissa... sono alcuni dei nomi con cui in Sardegna viene chiamata la pianta dell’elicriso, ampiamente diffusa in molte zone dove nell’aria si respira il suo intenso profumo.

Noi abbiamo assaporato un pregevolissimo amaro, il Chrysos, ottenuto da un infuso di elicriso in alcool, che fa 23 gradi alc. Di colore marrone scuro, molto aromatico, avvolge la bocca con sentori che richiamano sia il profumo del mare sia della macchia mediterranea vicina alle coste. Per queste sue caratteristiche è considerato un ottimo digestivo, che viene anche preferito al più noto Mirto.

A produrlo è l’azienda omonima di Silvio Carta, nata agli inizi degli anni ‘50 a Baratili San Pietro (Or) per la vinificazione e l’affinamento della Vernaccia. Negli anni ‘80, con l’ingresso in azienda del figlio Elio, inizia la produzione dei liquori e dei distillati, tra cui spiccano quelli della tradizione sarda. Quindi il Mirto, proposto in tante versioni: Mirto Rosso e Mirto Bianco, Mirto Gusto Giovane con miele sardo e minore gradazione alcolica, Mirto Rosso Pilloni e la Crema di Mirto; il Filu'e Ferru, ovvero l’acquavite di vernaccia; il Giniu, ovvero il gin da ginepro sardo; e poi anche il Limocino e la Crema al Limoncino.

La storia più recente vede l’inaugurazione di un nuovo stabilimento a Zeddiani (S.P. 12 – tel. 0783410314), con le più moderne tecnologie di produzione e confezionamento pur nel rispetto della produzione tradizionale e artigianale, e la creazione di un packaging esclusivo. In concomitanza sono state lanciate due diverse linee, una per la GDO e una per il canale Ho.re.ca, e una nuova linea di oli essenziali prodotti a partire da piante officinali sarde dalle spiccate proprietà medicamentose.

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