Sono un piatto originario di Fiume, diffuso anche a Trieste, Chioggia e Venezia. In busara si possono anche preparare gamberoni, canocchie, granchi o calamari. La busara secondo alcuni era una pentola di coccio, secondo altri di ferro con il manico nella quale marinai e pescatori usavano cucinare il pasto di bordo. Secondo il glottologo triestino Mario D’Oria, significherebbe in dialetto giuliano “imbroglio”, “fregatura”. Il passaggio semantico da imbroglio a intruglio sarebbe stato naturale. Alcune ricette prevedono l’aggiunta di un pizzico di zafferano e/o pochissima polpa di pomodoro.
Ingredienti
• 16 grossi scampi
• 2-3 spicchi d’aglio
• 2 cucchiai di pangrattato
• 1/2 bicchiere di vino bianco secco
• 1/2 cucchiaio di paprika dolce
• 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
• olio extravergine di oliva
• sale
Informazioni aggiuntive
TIPO PORTATA
secondi
ESECUZIONE
media
PREPARAZIONE
20 min
COTTURA
15 min
PREPARAZIONE
Incidete gli scampi sul dorso utilizzando un paio di forbici poi, eliminate il filo nero dorsale con uno stecchino. Sciacquali in acqua fredda corrente, sgocciolateli e tamponateli con carta da cucina. Tritate mezzo spicchio d’aglio e mescolatelo con il prezzemolo e il pangrattato. In una larga padella scaldate 5-6 cucchiai di olio con il restante aglio spellato e schiacciato e lasciate soffriggere per un paio di minuti con fiamma al minimo. Eliminate l’aglio e aggiungete gli scampi sistemati uno di fianco all’altro. Cuoceteli per non più di un minuto per parte. Irrorate con il vino bianco e lasciatelo evaporare quasi completamente, girando gli scamponi un paio di volte. Regolate di sale e spolverizzate con la paprika dolce. Spegnete e cospargete con la miscela di pangrattato profumato.