Fra la Bassa e l'Alta Langa, un luogo di charme che è anche ristorante di sicura soddisfazione

Uno di mestiere può fare guide gastronomiche da vent’anni, ma alla fine la telefonata arriva inesorabile: dove posso andare a mangiare il tartufo? E tu rimani inebetito, perché la risposta è «ovunque». Già, l’afrore della trifola è in tutte le sale dei ristori piemontesi, ma alla richiesta bisogna capire se si vuole solo un’esperienza cibaria oppure un’emozione.

Perché in questo secondo caso il consiglio è di prendere l’auto e puntare su Sinio, fra la bassa e l’alta Langa (al Castello, tel. 0173263889). Pochi ancora lo conoscono, eppure da una decina d’anni, una manager di San Francisco s’è invaghita di questo rudere del 1100 creandone un luogo di charme fra i più belli che abbia mai visto. Lei è Denise Pardini, cuoca raffinatissima, ma anche donna di gusto a vedere come ha arredato il suo relais e la sala da pranzo che è una bomboniera.

Il tocco sui piatti segue le medesime regole di eleganza: carne cruda battuta al coltello, salsa di acciughe e insalata al pinzimonio; vitello tonnato cotto rosa con insalatina di erbe alla vinaigrette di limone in conserva. Quindi tajarin con ragù di salsiccia di Bra profumati al rosmarino e cannella, ma anche agnolotti del plin al brasato. Entrambi, senza condimenti eccessivi, si possono irrorare col tartufo. E ancora: coscia di coniglio al rosmarino, mele flan di senape riso nero di Venere, per finire con tartelletta di cioccolato, crema di frutto della passione, strudel di nocciola e gelato alla crema. Sosta da sogno.

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