I fratelli Brambilla e la loro viticoltura progettuale e di precisione nel cuore dell'Oltrepò Pavese

Sono 29 ettari, dispiegati tra i comuni di Santa Maria della Versa, Montecalvo Versiggia, Montescano e Ruino. Una cantina spettacolare a impatto zero, opera dell'architetto Cecilia Olivieri, realizzata all'interno di una collina sbancata. Progetti attivi con l'Università di Milano e un'accoglienza a 360° con 5 camere omnicomfort dalla vista mozzafiato, piscina, solarium, sale degustazioni.

È la realtà di Olcru (via Buva, 26 - Santa Maria della Versa - tel. 0385799958), nata dalla passione dei fratelli Massimiliano e Matteo Brambilla, industriali della Brianza con l'Oltrepò Pavese nel cuore. Lo dimostra il nome: il suffisso -Ol- è riferito ad Oltrepò mentre la denominazione –cru- è dedicata al nobile pinot nero. Nel logo, poi, una croce, quella Benedettina, in omaggio ai monaci che salvarono il pinot nero continuando a coltivarlo all’interno dei loro conventi.

Una viticoltura progettuale e di precisione” l'ha definita Paolo Massobrio. Ed è così. Ampio spazio ai Metodo Classico, ben quattro, e tutti contraddistinti da una mineralità interessante e un'acidità pronunciata.
Il Metodo Classico Brut Rosé Victoria 2009 è un pinot nero in purezza, che sosta per 48 mesi sui lieviti. Si offre nel colore rosa antico, e un naso di fragoline di bosco, floreale, venato di note officinali. All'assaggio, c'è freschezza e mineralità.
Il Metodo Classico Brut Virtus 2008, uvaggio di pinot nero (85%) e chardonnay (15%), parte dai profumi di fiori gialli e miele. In bocca, l'attacco è buono, rotondo, più minerale che acido, con un finale amaricante leggermente prevaricante.

Il Metodo Classico Extra Brut Verve 2009 (vino già premiato tra i Top Hundred), pinot nero in purezza, dopo 48 mesi sui lieviti evidenzia un naso complesso, ancora minerale (pietra focaia) e fruttato, e un sorso di buon equilibrio tra dolcezza (contenuta), acidità e mineralità. Buona persistenza.
Quasi una provocazione il Metodo Classico Nature Riserbo 10, millesimato 2004, da uve pinot nero e chardonnay. L'affinamento è lunghissimo (120 mesi sui lieviti). Importante fin dal colore, un giallo paglierino tendente al dorato, e per il perlage, intenso, fine, persistente. Complesso nei profumi di pan brioche, fiori bianchi, malva, ma non privo di sentori fruttati ancora integri. Minerale, anche all'assaggio, per un sorso fresco e avvolgente, con una chiusa lievemente amaricante. Elegante, e giovane.

Tra i vini assaggiati, anche due rossi. L'Antico Tralcio 2012 è un uvaggio di croatina, barbera, uva rara, vespolina, affinato in barrique per 18 mesi. Se di primo acchito i profumi non sono pulitissimi, si aprono poi nella frutta rossa (mirtillo, ciliegia) e note di cacao. In bocca è di buona beva, fresco, di gradevole tannicità: da provare con qualche piatto un po' grasso del territorio. Il Coppiere Nero - Pinot Nero 2012 è invece un pinot nero che rispetta i canoni, ma con una sua rusticità che rispecchia il territorio. Di rubino piuttosto intenso per il vitigno, profuma di fragoline di bosco, spezie fini e note di concia. In bocca, i tannini sono morbidi e il sorso è elegante. Bel vino.

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