A Torino una location rinnovata dove gustare una cucina rigorosamente gluten free, dal buon rapporto qualità/prezzo

Sono rimasti un po’ sorpresi gli habitués dell’Oca Fòla quando, rientrando nella “loro” trattoria alle spalle di piazza Statuto dopo gli indispensabili lavori di adeguamento, l’hanno trovata sì più ampia e luminosa ma anche decisamente più impersonale. A ricordare l’atmosfera d’antan sono però rimaste le ochette: quelle bianche, traforate sui ricami delle tendine, e quelle buffe e simpatiche sparse qua e là per la sala. Ma, soprattutto, è rimasto il calore di un’accoglienza sempre pronta e sorridente.

Siamo ritornati anche noi, lasciata alle spalle si spera per sempre la lunga parentesi della pandemia. E proprio per questo abbiamo preferito, in una sera già calda di quasi estate, accomodarci al fresco dell’aria condizionata anziché nel dehors esterno, tranquillo ma ancora troppo evocativo delle passate costrizioni. Dopo un’attesa forse un po’ più lunga del necessario – ma vogliamo comprendere le difficoltà, sia della cucina che della sala, in questa faticosa fase di ripresa – arrivano le nostre prime scelte.
Davvero buona la frittura di alici e lingua con bagnetto verde, felice e inedito accostamento tra piatti di mare e di terra della tradizione piemontese;
oca fola frittura.jpgmeno equilibrato invece ci è sembrato il “nido”per l’uovo di quaglia pochet, proprio per l’eccessiva abbondanza delle, senza dubbio fresche e ben cucinate, verdure miste di stagione (prezzo medio antipasti: 11 euro).
oca fola - nido.jpgCi consoliamo della forzata rinuncia al risotto al Castelmagno e turgia croccante, che anche qui preparano – ma perché? – soltanto per due commensali, optando per la minestra di crostacei e fregola con tartare di gamberi, che si rivela davvero ottima e abbondante;
oca fola minestra crostacei.jpgun’idea originale sono invece i tagliolini agli asparagi e brodo di parmigiano, che richiedono però un ripensamento capace di renderne l’amalgama meno liquido (prezzo medio primi: 13 euro).
oca fola tagliolini.jpgBuone infine le scaloppine di fegato croccanti in crosta di nocciole con cipolle caramellate, forse da servirsi senza la pur generosa e buona aggiunta di insalata che guarniva il piatto (prezzo medio secondi: 18 euro).
oca fola secondo piatto.jpgChiudiamo scegliendo, tra i dolci del giorno, una delicata tortina di ricotta con le amarene (prezzo medio dolci: 6 euro).
oca fola dolce.jpgIn sintesi, una cucina rigorosamente gluten free, dal buon rapporto qualità/prezzo, generosa talvolta fino all’eccesso nell’accumulo non sempre equilibrato degli ingredienti.

Ben costruita attorno al territorio la carta dei vini, non troppo ampia ma dal corretto ricarico. E, per finire, non dimentichiamo un felice ritorno: il rito della marenda sinoira, che qui si pratica ancora attivamente tra il pranzo e la cena. Senza dubbio da provare.

Trattoria L’Oca Fola

via Bernardino Drovetti, 6/G
tel. 0114337422
info@ocafola.it
www.ocafola.it
Prezzo medio alla carta: 50 euro

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