Un locale di indubbio fascino dove gustare i pizzoccheri nella versione chiavennasca

Chi si trova a Madesimo – per la settimana bianca o per le vacanze estive – non può non prevedere una sosta all’Osteria Vegia (via Cascata, 7 – Madesimo – SO – tel. 0343 53335 – www.osteriavegia.it).

Locale storico (osteria dal 1781), è famoso per aver ospitato, nelle estati tra il 1888 e il 1905, nientepopodimeno, che il primo Premio Nobel italiano per la letteratura, Giosuè Carducci. Il poeta, infatti, amante del buon cibo, del buon vino e della compagnia, trascorreva le serate nella “stua” del locale nella quale ancora oggi è possibile godersi una sosta dopo una camminata o una sciata.

Il locale è veramente affascinante, con le sue pareti in travi di legno annerite dal tempo, suppellettili e oggetti d’altri tempi, sparsi qua e là, in una sorta di museo della civiltà montanara dell’alta Valle Spluga. L’accoglienza è cortese e gentile, cordiale e aperta come le persone di questi luoghi.

La cucina è semplice nella sua perfezione. Come non provare i pizzoccheri (qui rigorosamente nella versione “chiavennasca” cioè bianchi) con abbondante burro, formaggio e deliziose sfoglie croccanti di aglio? A seguire l’abbondante piatto di carne mista con polenta taragna (cervo, vitello, cotechino, costine e stinco di maiale, funghi). Non mancano ovviamente bresaola e formaggi locali. Si chiude con gli imperdibili dolci della casa.
Tra i vini, ed è quasi una rarità, buono il nebbiolo della casa.

Menu completo a 36 euro per una sosta golosa e piacevolissima.

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