Dalle Langhe alla tavola globale: la storia, le leggende e la ricetta di un dessert iconico, simbolo di autenticità e tradizione
Negli anni Settanta del Novecento, nel cuore del Piemonte, inizia a diffondersi una ricetta che avrebbe conquistato non solo i palati dei langaroli, ma quelli in ogni angolo del mondo: la panna cotta.
Dall’unione di panna fresca di qualità, latte, stecca di vaniglia (preferibilmente della varietà più pregiata Bourbon), l’aggiunta di zucchero, colla di pesce come addensante e attraverso il calore del fuoco nasce l’egregio dolce al cucchiaio, dal gusto incredibilmente delicato, vanigliato, dalla consistenza gelatinosa e dal colore bianco puro.
Nelle sere d’estate, si racconta, era rito raggiungere lo storico ristorante Belvedere di La Morra e ammirare la vista sulle colline del Barolo consumando una gustosa panna cotta, che si sposava alla perfezione con un bicchiere di Moscato. La grande cuoca Maria Vittoria Bovio era l’artefice di questa umile prelibatezza nel locale simbolo della cucina di Langa, insieme al fratello Gian che dirigeva la sala, contribuendo alla storia della cucina piemontese.
Se ci si chiede però quale sia la panna cotta ‘’canone’’ si pensa inevitabilmente a quella di Maria Pautasso, straordinaria cuoca del Boccondivino di Bra fino alla veneranda età di 80 anni, espressione di passione, amore e dedizione alla nobile arte del cuciniere, alla guida della prima Osteria del circuito Slow Food, aperta nel 1984 dalla prodromica associazione Arcigola e dal fondatore Carlo Petrini.
Per la realizzazione di una buona panna cotta serviranno:
(dosaggio degli ingredienti per 7 persone)
- 2 etti di zucchero di canna;
- mezzo litro di panna;
- 2 bicchieri e mezzo di latte;
- 5 g di colla di pesce;
- una stecca di vaniglia Bourbon.
Tempo di preparazione e cottura: 40 minuti + raffreddamento
Esecuzione: facile
Preparazione
In un pentolino d’acciaio mettete la panna, il latte e la stecca di vaniglia tagliata a metà. Trasferite sul fuoco e riscaldate fino a circa 80°C, aggiungete lo zucchero e la colla di pesce. Riscaldate ancora per una decina di minuti, senza far bollire, sempre mescolando e quando la crema avrà raggiunto la giusta consistenza lasciate riposare per una quindicina di minuti, in modo che la vaniglia aromatizzi la crema.
Con il caramello, che potrete preparare facendo sciogliere lo zucchero con un paio di cucchiai d’acqua sul fuoco, foderate il fondo di sette stampini in acciaio, ruotandoli velocemente per far sì che l’intera superficie venga ricoperta uniformemente, versatevi la crema e riponete in frigorifero. Servite il giorno successivo quando il dolce avrà raggiunto la giusta compattezza, accompagnato da fragoline di bosco, coulis di frutti rossi o caramello.
La panna cotta non è solo un dolce: è un frammento di memoria, un simbolo della cultura gastronomica piemontese e italiana, capace di attraversare tempo e confini senza mai perdere il suo carattere identitario. Ogni cucchiaio è una carezza di fine pasto, la perfetta conclusione di un’esperienza gastronomica conviviale, nonché celebrazione di un gusto semplice, umile e autentico che inevitabilmente arriva dritto al cuore.
