Approvata la nuova etichetta che renderà riconoscibili dagli altri i prodotti che hanno dentro davvero i profumi e il lavoro delle nostre montagne
Formaggi d'alpeggio, miele di api che hanno bottinato in montagna e tutti i prodotti che profumano dei pascoli d'alta quota potranno avere d'ora in poi in etichetta la dicitura “Prodotto di montagna”. Questa la decisione della Conferenza Stato Regioni che in questi giorni ha approvato il decreto della nuova etichettatura facoltativa.
Soddisfatto il Ministro Maurizio Martina, che lo considera un un passo importante per la valorizzazione di prodotti intrinsecamente eccellenti, la salvaguardia di economie di territori che vanno giustamente protetti e la lotta alla contraffazione alimentare.
Un articolo di Luigi Chiarello su Italia Oggi ci spiega in quali casi potrà essere usata l'etichetta facoltativa. Si potrà applicare a formaggi, carni e a tutti i prodotti che derivano da animali allevati in zone montuose, per almeno gli ultimi due terzi della loro vita, o che hanno trascorso almeno ¼ della vita in pascoli di transumanza in montagna; quindi al miele di api portate a bottinare in quota e ai prodotti vegetali ivi coltivati. I prodotti trasformati (confetture, succhi ecc.) dovranno essere composti per almeno un 50% del peso totale da prodotti di montagna.
E, a completa protezione della filiere territoriali, anche gli impianti di trasformazione dai macelli e gli impianti di spremitura delle olive dovranno trovarsi a non più di 30 km dalla montagna, mentre la distanza tra la montagna e i caseifici che lavorano prodotti lattiero caseari ottenuti al di fuori delle zone di montagna non dovrà essere superiore ai 10 km.