Un'attualità di due millenni fa

In questi giorni nell'antica Roma si celebravano le feste cosiddette Fornacalia, dedicate ai forni. La festa durava nove giorni e iniziava probabilmente alle Nonae di febbraio per terminare alle Quirinalia, il 17 dello stesso mese.

Furono istituite per volontà del Re Numa Pompilio e in questo periodo si usava offrire libagioni alla Dea Fornace, custode del loro funzionamento. Ma i Fornacalia erano molto di più per il mondo romano: erano infatti un momento di passaggio che segnava un nuovo anno da un punto di vista alimentare e agricolo. Erano la festa del farro, offerto in dono alla Dea Fornace e consumato durante tutto l’arco dell’anno, tostato all’interno dei forni per aumentarne la conservabilità e renderlo più digeribile.

I Fornacalia erano anche la festa della semina tardiva, primaverile, del farro (ancora in uso in tempi moderni in Centro Italia) e parte fondamentale delle feste legate al mondo agricolo. Ma soprattutto erano una festa che ancora oggi testimonia l’importanza dei cereali a Roma e soprattutto la centralità del farro, il più importante "grano antico" dell’antichità.

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