Le varietà, la raccolta, la conservazione, gli usi in cucina e le tante proprietà salutari

Il kiwi: la storia
Frutto originariamente asiatico, già a partire dai primi del '900 il kiwi fu importato in altri continenti e nazioni che ne hanno successivamente avviato la coltivazione. In America arrivò negli anni Sessanta e fu chiamato kiwifruit, dal nome dell’uccello kiwi, emblema del Paese della Nuova Zelanda. Infatti il piccolo uccello neozelandese privo di ali mostra un’evidente somiglianza con il frutto: ventre arrotondato e piume marrone chiaro.
In Italia fece il suo ingresso solo nel 1970 ed ebbe presto un grande successo tanto che oggi l’Italia è diventata il secondo produttore mondiale dopo la Cina e il Piemonte (soprattutto la provincia di Cuneo) occupa il secondo posto tra le regioni produttrici, dopo il Lazio e seguito da Emilia Romagna e Veneto.
kiwi-fette.jpgIl kiwi: le varietà
Esistono diverse varietà di kiwi con forme e colori differenti: basti pensare che il genere Actinidia, di cui il kiwi fa parte, comprende ben 60 specie. in Italia, le due varietà commercializzate con buona diffusione sono il kiwi VERDE o Hayward e quello ORO o Gold. Entrambi hanno forma ovale e al centro contengono numerosi e piccoli semi di colore nero; le differenze sono nel colore della polpa e nella buccia: il primo ha polpa verde e buccia pelosa, il secondo ha polpa giallognola e buccia priva di peluria.
Ci sono pure i kiwi bicolore con polpa gialla e venature ramate e quelli rossi dalla polpa vermiglio e la buccia mattone.
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Il kiwi: quando si raccoglie e come farlo maturare
La raccolta in Italia avviene tra ottobre e novembre quando i frutti sono ancora duri. Maturano nel corso dei mesi. Se tenuti in atmosfera controllata si conservano sino ad aprile. Successivamente entrano sul mercato quelli neozelandesi. I kiwi da consumare subito devono essere morbidi e non molli altrimenti assumono un sapore sgradevole. Se al momento dell’acquisto sono piuttosto duri vanno tenuti a temperatura ambiente vicino a qualche mela per farli maturare in fretta. Gli altri vanno tenuti in una cassetta in luogo fresco e asciutto, non in frigorifero. I kiwi molto maturi possono essere divisi a metà senza essere affettati, per gustarne la polpa direttamente con il cucchiaino.
kiwi-pianta.jpgIl kiwi: proprietà salutari
Il kiwi, amato da grandi e piccoli, ha tantissime proprietà benefiche. Possiede un contenuto molto alto di vitamina C, superiore addirittura al limone, all’arancia e al peperone. Ma non solo: è ricco anche di potassio, di vitamina E, rame e ferro. Inoltre contiene molti antiossidanti e molte fibre, che possono agire in maniera positiva contro la stipsi. La presenza di actinidina lo rende un frutto che favorisce la digestione delle proteine nell'intestino.
kiwi-salute.jpgIl kiwi: come si usa in cucina
I kiwi possono essere utilizzati per la preparazione di confetture e gelatine, da soli o in abbinamento ad altri frutti. Attenzione però: bisogna ricordarsi che il kiwi crudo contiene un enzima che non permette di gelatinizzare pertanto non è possibile preparare degli aspic con i kiwi e neanche delle bavaresi. Se cotto, come l’ananas, perde tale enzima e può gelatinizzare. I kiwi sono uno degli ingredienti principali nella preparazione di macedonie o di spiedini di frutta, uno stratagemma che permetterà che questo frutto possa essere amato anche dai bambini. Il kiwi può essere inoltre impiegato per la preparazione di crostate, con un velo di crema pasticcera. Inoltre può essere un ingrediente di primi gustosi e sani, come ad esempio nel risotto al kiwi.
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Ecco qualche ricetta del Golosario che prevede l'impiego dei kiwi:
Clafoutis ai kiwi
Zeppoline fritte di ricotta e cocco con kiwi e salsa ai frutti di bosco
Kiwi su stecco

Il kiwi: curiosità
La pianta del kiwi è molto particolare, infatti non è ermafrodita come la maggior parte della piante da frutto, ma ha bisogno del fiore maschio e del fiore femmina per creare i frutti. Per questa ragione, nella coltivazione del kiwi è necessaria la presenza sia di piante femminili che maschili. Un buon rapporto numerico è di una pianta maschile ogni 5-6 piante femminili, distribuite in maniera omogenea. In questo modo l’abbondante produzione sarà garantita.  

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