La rassegna stampa del 10 agosto 2017

• Italiani superati da ciprioti, danesi e olandesi nel consumo dei salumi. Nonostante l’eccellente offerta made in Italy, i salumi nostrani si piazzano sedicesimi in Europa alla voce dei consumi. Secondo i dati di Censis e Assica, sono 51,6milioni gli italiani che mangiano salumi e tra gli “aficionados” spiccano i millennials (18-34 anni), che raggiungono il 67% preferendo salumi come il prosciutto cotto (26,3%), il prosciutto crudo (22%) e la mortadella (19%). Per il presidente di Assica, Nicola LevoniI timori dei consumatori sull’evoluzione della propria capacità di spesa hanno frenato gli acquisti, nonostante i prezzi bassi e le frequenti promozioni”. Bene invece per l’export (+4,8%) mentre il marketing fa vincere gli affettati in vaschetta. (Italia Oggi)

• 1milione di dollari per trovare il giusto dolcificante. E’ l’offerta avanzata da Coca-Cola, che sul sito di crowdsourcing HeroX ha avviato il “Coca-Cola Company Challenge”, una competizione volta a “Trovare un composto naturale, sicuro e non calorico o a basso contenuto calorico in grado di replicare il gusto dello zucchero in alimenti e bevande”. Per farlo, ha coinvolto anche i consumatori con una seconda sfida, il “Sweet Story challenge”, chiamandoli a raccontare i loro modi di dolcificare - naturalmente - alimenti e bevande. Intanto Coca Cola Life, l’ultima nata di casa dolcificata con la stevia, non è riuscita a decollare e nel Regno Unito è già stata ritirata dal mercato. (Italia Oggi)

• Buone notizie per il Fior d’Arancio dei Colli Euganei. Il ministero delle Politiche Agricole ha accettato la richiesta di modifica del disciplinare della Docg per il Colli Euganei Fior d’Arancio in versione passito e ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che, di fatto, ne abbassa la gradazione alcolica da 11 a 9 gradi aumentando per contro il residuo zuccherino, la cui soglia minima passa da 50 a 100 grammi per litro. Una scelta che, secondo il il neo presidente del Consorzio Vini, Marco Calaon: “Dovrebbe rendere più beverino il Fior d’Arancio passito, favorendone il consumo”. @ E di vini tutti da bere parla anche Paolo Massobrio, che su La Stampa di oggi celebra l’Eretico Giallo Colline Savonesi Valleponci prodotto a Finale Ligure da Giorgio Guidotti, “angelo matto” di veronelliana memoria.

• “I nostri corsi di gelateria incassano il tutto esaurito”. Parola di Tiziana Barba, addetta alle vendite e ai corsi di Rigoletto, la storica gelateria milanese che ha inserito le sue attività nel palinsesto dell’iniziativa Estate allo scalo, in Porta Genova. “Di qui passano più di mille persone al giorno, concentrate alla. E ai nostri corsi partecipano anche moltissimi turisti”. (Corriere della Sera) @ E in fatto di gelati, il gusto, ormai inflazionato, all’alga spirulina perde punti e lascia spazio al Black ice-cream, realizzato con cenere di noce di cocco e dalle riconosciute proprietà detox. Una vero “cult culinario” che nelle gelaterie "fighette" degli States viene profumato anche con crema di latte di cocco. (Panorama)

• Lago che vai, pesce d’acqua dolce che trovi. Sono almeno una trentina (e tutte buonissime) le varietà di pesci provenienti da acque lacustri, ma anche di fiumi e torrenti, che oggi vivono un momento di rinascita e che sempre più spesso finiscono nelle carte dei ristoranti soppiantando le più celebri ostriche di Arcachon o i gamberi di Mazara del Vallo. Lo spiega Fiammetta Fadda su Panorama, mentre sulle stesse pagine anche i nutrizionisti Caterina e Giorgio Calabrese celebrano le specie di acqua dolce esaltando le qualità nutritive di agoni, alborelle, anguille, carpe e cavedani. Ma avvisano: “Anche questi possono sviluppare parassiti dannosi per l’uomo. E’ importantissimo che siano cotti”. @ Piatti pop 1 ostriche e ceviche 0. Corsi e ricorsi storici, avrebbe detto Vico, ma ancora una volta la cucina della tradizione trionfa sulle proposte esterofile e di nicchia. E sulle tavole dell’estate anche i grandi chef portano ricette di recupero e cotture semplici; dalla panzanella con guanciale e spuma di parmigiano proposta da Bottura alla Franceschetta 58 al tuorlo fritto su ortaggi di stagione firmato da chef Cracco. (Panorama)

Cacciato dal ristorante perché in bermuda. E’ l’imbarazzante vicenda capitata al sindaco di Viareggio, Giorgio del Ghingaro, allontanato dai tavoli del Club velico Versilia dopo essersi accomodato in sala vestito con una camicia e un paio di pantaloncini. Ad avvisare il titolare del locale sarebbero stati un paio di consiglieri che, dopo aver visto le gambe “nude” del primo cittadino, hanno chiesto al proprietario di far rispettare il regolamento (che, con tanto di cartelli, obbliga ad indossare i pantaloni lunghi n.d.r). “E’ stato umiliante - ha commentato Dal Ghingaro - Non ero vestito da straccione ma avevo un paio di pantaloncini da 250 euro”. (Corriere della Sera)

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