Combattere il tempo e mangiare più a lungo grazie a un’adeguata conservazione di cibi e alimenti

Quante volte capita di passare la giornata a cucinare e poi non consumare tutto il cibo preparato. Oppure capita di acquistare alimenti di prima qualità e non consumarli subito e poi accorgersi che, senza un’adeguata conservazione, si deteriorano in fretta e finiscono in pattumiera con un inutile dispendio di tempo e quattrini...

Per evitare tutto questo sono nate varie tecniche di conservazione che intervengono a rallentare o bloccare l’azione deteriorante di alcuni agenti, allo scopo di preservare le caratteristiche nutritive e organolettiche degli alimenti per un periodo il più lungo possibile. Le tecniche di conservazione si basano su principi che prevedono la distruzione degli esseri viventi presenti nell’alimento (sterilizzazione) o che prevedono la creazione di un ambiente che inibisca la vitalità dell’agente alterante (essiccamento, surgelamento, sott’olio, sottovuoto).

Ai fini di una buona conservazione, anche a breve termine, la scelta dei contenitori è importantissima. Non bisogna mai lasciare raffreddare né conservare cibi in contenitori di alluminio o di rame, soprattutto se a contenuto acido o salato come per esempio la salsa di pomodoro (che non andrebbe nemmeno cotta nell’alluminio). Quando si aprono le lattine, l’eventuale quantità non utilizzata va trasferita in un recipiente a chiusura ermetica in vetro, in acciaio o in plastica. I contenitori rigidi possono essere in vetro, in acciaio o in plastica di buona qualità (tipo Tupperware) che non trasmetta o assorba odori. Alcuni alimenti possono invece essere avvolti nella carta o nella pellicola in alluminio o in polietilene. La carta ovviamente deve essere per alimenti, priva di odori a essi trasmissibili. La pellicola in alluminio non deve essere utilizzata a contatto con sostanze acide e salate, perché può rilasciare qualche residuo (da notare che in alcuni casi il contatto provoca la perforazione della pellicola). La pellicola trasparente, invece, non deve essere in PVC ma in polietilene (leggere sempre l’etichetta) in quanto il PVC, a contatto con i grassi (sia solidi che liquidi) e gli alimenti a contenuto alcolico, rilascia gli ftalati che a lungo andare possono essere dannosi alla salute. Lo stesso discorso vale per i sacchetti per alimenti; in entrambi i casi se contengono PVC devono riportare una scritta obbligatoria per legge che dice: “non applicare a contatto di alimenti a contenuto alcolico oppure conservati in liquidi oleosi o costituiti da grassi e oli vegetali o animali. Non usare in alcun tipo di forno”.

Recentemente sono anche stati creati vari tipi di elettrodomestici per la conservazione sottovuoto a uso casalingo, un sistema ideale per garantire una conservazione delicata e sana degli alimenti nel congelatore, nel frigorifero e nella dispensa. Tali elettrodomestici sono adatti per conservare alimenti freschi e cibi cucinati per un tempo fino a cinque volte superiore a quello previsto normalmente in frigorifero. In questo modo si evitano sprechi di alimenti e si ottiene un risparmio nel caso di acquisto in occasione di offerte speciali.

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