Il cocktail fu inventato nel 1950 dal barman Giovanni Raimondo all'Hotel Excelsior di Roma

Ho bevuto il primo Cardinale da Gianni Bolla a Pegli, anni e anni fa. Per il nome, certo, così imponente. E perché veniva presentato come una variante secca e potente del Negroni: in coppetta, senza ghiaccio e con proporzioni sbilanciate verso il gin. L'ho ritrovato poi nelle storie che ho sfrucugliato per Bartender a casa tua. In giro si parlava di un tale barman Raimondo, genovese, attivo a Roma nel secondo dopoguerra. In diversi libri, non ultimo quello di Luca Picchi dedicato al Negroni, veniva indicato come l'inventore di questo cocktail. Ed è così.

Raimondo non è il suo nome ma il cognome (di nome faceva Giovanni) e il cocktail venne inventato all'Hotel Excelsior nel 1950. A quell'epoca l'hotel, anche grazie alla vicinanza con l’ambasciata americana, era una passerella naturale del buon vivere e della “Hollywood romana” dell’epoca. Qui lavorava come capo barman Giovanni Raimondo, assieme al suo secondo Sacco (altro cognome genovese). E qui era solito riconciliarsi con la vita il noto cardinale tedesco Shumann, estimatore del Riesling della Mosella.

Il cardinale solitamente si faceva preparare dal barman un aperitivo rivisitato. In un bicchiere da vino con qualche cubetto di ghiaccio, versava del gin, bitter campari e vino riesling della mosella, e, per dare un tocco di speziatura al drink, faceva aggiungere 2 chiodi di garofano, cannella e buccia di limone. Un giorno, Raimondo suggerì al cardinale di modificare la ricetta del suo aperitivo, e gli preparò una versione più secca del Negroni, sostituendo il vermouth rosso con il vermouth dry, lasciando solo la buccia di limone, intonando così alla perfezione il colore del cocktail all'abito cardinalizio. Come qualsiasi notizia un po' originale, volò veloce di bocca in bocca, e così il cocktail si impose in tutti i bar di via Veneto (e non solo). 

All'ORVM Bar - il cocktail bar del The Westin Excelsior Rome - viene proposto nella versione originale, offrendo all’ospite l’esperienza della preparazione dal vivo, eseguendola dallo speciale carrello da cocktail, proprio come faceva già negli anni '50 lo "chef de bar" Nino Casamassima, collaboratore di Raimondo. Esperienza consigliata, da replicare poi a casa. Ecco le ricette.  

Ricetta originale

• 3/6 dry gin
• 2/6 di enolito di riesling
• 1/6 di bitter campari

Preparato nel mixing glass con lemon peel.

Ricetta “casalinga"

• 4,5 cl gin
• 3 cl vermouth dry
• 1,5 cl bitteer
• scorzetta di limone (guarnizione)

Versate tutti gli ingredienti in un mixing glass con il ghiaccio. Mescolate delicatamente e filtrate con lo strainer in una coppetta cocktail, guarnendo con una scorzetta di limone.

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