Le ciliegie sono tra i frutti più amati. Oltre a essere buone (ricordate il detto “una ciliegia tira l’altra?”) sono un vero toccasana per la salute. Pertanto approfittate di questo periodo in cui sono di stagione.

Le tante varietà delle ciliegie
Le varietà di ciliegie sono moltissime e vengono classificate in “tenerine” e “duracine”, nonché in “dolci” e “acide”. Le “tenerine” hanno polpa morbida di colore rosso-nerastro, mentre le “duracine” hanno dimensioni superiori e polpa soda di colore più chiaro. Le prime a maturare sono le “tenerine” tra cui la varietà Burlat (tra il 10 e il 20 maggio in Puglia e tra il 20 e il 30 maggio nel Veneto) e le varietà Moreau e Mora di Vignola. Nelle settimane successive maturano invece le “duracine” (Durone di Vignola, Durone Nero, Durone Bianco o Graffione di Pecetto) e le “acide” la cui raccolta si protrae fino ai primi di luglio. Queste ultime sono rappresentate dalle amarene, dalle marasche e dalle visciole.

Consigli per l’acquisto e la conservazione
Al momento dell’acquisto i frutti devono avere un colore brillante e uniforme, non devono essere molli e non devono presentare tracce di muffa, ammaccature o screpolature. Il picciolo deve essere verde e non appassito o secco (segno che sono state raccolte da parecchi giorni quando erano ancora indietro di maturazione e conseguentemente risultano meno dolci e meno gustose). In frigorifero si conservano per non più di 2-3 giorni; per una migliore conservazione è consigliabile allargarle su un vassoio rivestito con carta da cucina e coprirle con la stessa carta. Vanno lavate solamente al momento del consumo e mai prima.

Come si consumano le ciliegie?
Le ciliegie dolci possono essere impiegate per realizzare torte soffici, crostate, cheese cake e “clafoutis”. Avendo a disposizione abbondanti ciliegie tenerine si può preparare una confettura utilizzando il 20% di zucchero rispetto al peso delle ciliegie snocciolate; la confettura non risulterà così troppo dolce e si potrà conservare bene sterilizzandola una volta cotta. Se invece si tratta di amarene, la quantità di zucchero deve essere elevata al 30-35%. Le ciliegie, ma ancor più le amarene, sono buone cotte per una quindicina di minuti con zucchero di canna, per essere consumate fredde come dessert di frutta o per essere servite con una panna cotta, con un gelato fiordilatte, con una bavarese al vino Brachetto o con un semifreddo allo yogurt. Volendo dare un tocco in più alla preparazione si possono cuocere le ciliegie con un 10% di Porto rosso.

Caratteristiche nutrizionali delle ciliegie
Le ciliegie sono composte per l'80% circa da acqua, zuccheri, proteine (piccola percentuale), vitamine A e C, potassio, fosforo, calcio, ferro, sodio e magnesio. Contengono levulosio, uno zucchero che possono consumare anche i diabetici che quindi possono approfittare dell'occasione per mangiare qualcosa di dolce e salutare. In ultimo contengono i flavonoidi che combattendo i radicali liberi svolgono un ruolo primario nel processo che rallenta l'invecchiamento delle cellule del nostro organismo e aiutano a produrre collagene. Per quanto riguarda le calorie, ogni 100 grammi di polpa ne abbiamo circa 63. La ciliegia fresca ha proprietà depurative e disintossicanti, oltre a quelle diuretiche e lassative che fanno della ciliegia un frutto molto utile in caso di gonfiore a livello addominale.

La frutta e le verdure di colore rosso hanno un alto contenuto di due fitocomposti con azione antiossidante: il licopene e le antocianine. Fragole, anguria e ciliegie, ma anche pomodori e peperoni, a patto di mangiarli crudi, per esempio in insalata, forniscono inoltre un nutriente importantissimo in grande quantità: la vitamina C che, se assunta giornalmente in almeno 200 mg (il fabbisogno medio europeo è di 90 mg al giorno per gli uomini e 80 mg per le donne), contribuisce al mantenimento della normale funzione del sistema immunitario durante e dopo uno sforzo fisico intenso, alla normale formazione del collagene e alla normale funzione delle ossa, di cartilagini, gengive, pelle e denti. La vitamina C favorisce anche l’assorbimento del ferro presente negli altri alimenti.

Curiosità
Le ciliegie hanno un santo in Paradiso e si chiama san Gerardo Tintore, un laico vissuto nel secolo XII, fondatore con alcuni compagni dell'ospedale dei poveri a Monza dove poi lavorò gratuitamente fino alla morte. «il Santo delle ciliegie» è anche il patrono di Monza e di solito viene raffigurato con le ciliegie, come ad esempio nell'affresco di Bernardino Luini nel duomo di Monza. L'origine dell' attributo è una leggenda. Si narra che in una sera di dicembre Gerardo, il quale si recava spesso in Duomo a pregare, voleva restarvi per tutta la notte ma i custodi non glielo permettevano. Per convincerli promise loro un cestello di ciliegie nonostante che fosse inverno. La mattina seguente il santo donò a ciascuno di loro un cestello con i frutti maturi.

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