Saliranno sul palco di Golosaria domenica 28 ottobre

Questo è l’anno del nostro libro sul vino: 400 pagine di assaggi memorabili, di cui ricordiamo il luogo, il giorno e l’ora. I giornali hanno iniziato a parlare del nostro lavoro, ma la celebrazione ufficiale è rimandata a Golosaria, dove il vino sarà tridimensionale: nell’area wine con i migliori produttori (oltre 100, fra cui alcune delle cantine memorabili), che quest’anno si sdoppia con un’enoteca avveniristica al piano terra, la Cantina di Manuela a cura di Elite To Be, esclusivi complementi d’arredo. La terza dimensione saranno i dispenser di Wineemotion, dove compariranno i Top Hundred da assaggiare e anche i vini delle cantine memorabili che vorranno ripetere con noi e con voi l’esperienza.
Sul palco di Golosaria, domenica 28 ottobre, saliranno dunque le 21 cantine memorabili che abbiamo scelto con la medesima idea del libro. Ma perché li abbiamo scelti?

Valle d'Aosta Institut Agricole Régional - Aosta (AO)
Sta all’inizio della nostra storia ed è stato il motore che ha portato all’elevazione la vitienologia valdostana. La prima intervista di Paolo Massobrio a un personaggio del vino risale a marzo del 1986: il canonico Joseph Vaudan, al quale l’Institut, quest’anno, ha dedicato un vino: Le Doyen.

Piemonte La Montagnetta - Roatto (AT)
Non era facile scegliere una cantina in Piemonte. Ma la scelta è ricaduta su questa di Domenico Capello, perché il Freisa è un vino dalle potenzialità inespresse. Ce ne siamo resi conto quando abbiamo assaggiato un campione del 2004. Bisogna puntare sul Freisa che sta al Monferrato come il Barolo sta alle Langhe. (Espositori a Golosaria)



Liguria Maccario Dringenberg - San Biagio della Cima (IM)
Siamo stati fra i primi ad assaggiare i vini di questa cantina, quando per sette anni di seguito abbiamo svolto degustazioni fra i produttori di Rossese di Dolceacqua. E di questa azienda ci ha sempre colpito la crescita e la costanza nel tempo, diventando in qualche modo una realtà leader del territorio. (Winetasting a Golosaria)

Lombardia Barone Pizzini - Provaglio D'Iseo (BS)
Il successo del Franciacorta è sotto gli occhi di tutti e quando nel 1984 muovevano i primi passi alcuni produttori storici noi eravamo già con il bicchere in mano. Barone Pizzini tuttavia rappresenta per noi anche l’azienda che ha fatto una scelta di sostenibilità, anche in tempi non sospetti. E i vini parlano. (Winetasting a Golosaria)



Veneto Zymè - San Pietro in Cariano (VR)
Celestino Gaspari ci ha stupiti quando è uscito con il suo primo vino, frutto di un assemblaggio di tante uve da vitigni autoctoni veronesi. Il suo Harlequin fu una rivoluzione e quando quest’anno abbiamo riassaggiato la sua prima bottiglia, che era perfetta e ancor più ricca, non abbiamo avuto dubbi: più memorabile di così! (Winetasting a Golosaria)



Trentino Azienda Agricola Eredi di Cobelli Aldo - Lavis (TN)
Tanti viaggi in Trentino, tanti assaggi e tante scoperte. Ma nella memoria è rimasto il Teroldego e quelle bollicine di montagna dedicate al padre Aldo, di questi tre fratelli coraggiosi, che hanno tirato fuori l’anima ai vini, portandoci una piacevolezza autentica. (Espositori a Golosaria)

Alto Adige Cantina Tramin - Termeno sulla Strada del Vino (BZ)
Che dire? I vini dell’Alto Adige, fin dalla nostra prima pubblicazione nel 1988 erano indicati come perfetti. E oltre la perfezione cosa c’è? C’è l’Epokale, questo gewurztraminer affinato nella roccia, che è decisamente un sorso memorabile. Anche Parker la pensa come noi, avendogli affibbiato, quest’anno, i 100/100. (Winetasting a Golosaria)



Friuli Tenuta Stella - Dolegna del Collio (GO)
Siamo stati i primi a scoprire i vini della Tenuta Stella, fondata dal cavalier Sergio Stevanato. E forse anche i primi ad andare a Scriò, frazione di Dolegna del Collio, dove Alberto Faggiani e Erika Barbieri, due enologi bravissimi, hanno accettato la sfida di fare dei vini col metodo biologico, capaci di raccontare il territorio. Ci sono riusciti, sia con i bianchi sia con i due brut (c’è persino quello di Ribolla). Ma soprattutto ci hanno dato l’impressione di aver portato in Collio qualcosa di nuovo e di antico al tempo stesso. Il gusto del vino che nasce dalla dura ponca. (Espositori a Golosaria - area Wine e Wine Tasting)



Emilia Romagna Tenuta Santini - Coriano (RN)
Dopo che abbiamo assaggiato il Sangiovese di Romagna prodotto a Coriano abbiamo battezzato questo paese la Montalcino di Romagna. Il suo Sangiovese “Beato Enrico” 2015 ci ha stupiti nuovamente, ma quest’anno, con il Sangiovese superiore riserva Orione, non c’è stata più partita. Stimiamo i Santini perché hanno voluto scommettere tutto sulla versatilità del Sangiovese di Romagna. (Espositori a Golosaria - area Wine)

 

Toscana Isole e Olena - Barberino Val D'Elsa (FI)
Il tragitto di questa cantina condotta da Paolo De Marchi per noi ha un appuntamento alla prima edizione remota di Golosaria (allora era il Salotto di Papillon) alla reggia di Stupinigi. Era l’anno 2000 e il suo Cepparello svettò come la miglior bottiglia dell’enoteca che avevamo allestito. Oggi abbiamo riassaggiato quella stessa bottiglia datata 1997 e l’emozione è stata come allora. Memorabile! (Espositori a Golosaria - area Dispenser Winemotion)

Marche Le Caniette - Ripatransone (AP)
Che spessore hanno i vini di questa cantina. Che sorpresa assaggiare i bianchi, oppure quel Morellone, che premiammo fra i Top Hundred alcuni anni fa. È una delle aziende che si fa ricordare per la perfezione dei vini, ma non la perfezione dell’enologo di grido, che fa i vini come un sarto. Qui abbiamo percepito la perfezione contadina, interprete della terra, dei tempi, della materia. (Espositori a Golosaria - area Wine)

Umbria Roccafiore - Todi (PG)
Il Grechetto di Todi è un vino di stoffa ed è un grande vino. Un vino che ricorda il corpo esile dei santi di queste terre, ma la tempra forte. Il campione di Roccafiore rimane fra gli assaggi memorabili. Così è, anche se all’azienda sembra importare poco dei nostri giudizi. Ma se un vino è memorabile è oggettivo. Se ne faranno una ragione.

Lazio San Giovenale - Blera (VT)
Che colpo di fulmine fu il primo assaggio dell’Habemus di questa cantina della Tuscia. Così, mentre scrivevamo il libro, abbiamo chiesto i campioni delle ultime annate, il 2015 e il 2016, che rispetto alla prima annata hanno modificato gli uvaggi, avendo ora grenache, syrah, carignan e tempranillo con rese ad ettaro di 25 quintali. E il risultato è stato ancora una volta clamoroso: abbiamo assaggiato uno dei più grandi vini rossi italiani.

 

Abruzzo Praesidium - Prezza (AQ)
Anche di questo produttore ricordiamo il giorno e l’ora del primo assaggio: era al ristorante di Nicola Cavallaro, che ora non c’è più, avendo aperto Un Posto a Milano in via Cuccagna. Il suo Montepulciano d’Abruzzo di carattere lo abbiamo ritrovato in un recente viaggio a Francavilla al mare, dove dopo un piatto di arrosticini non abbiamo potuto fare a meno che chiamare il titolare. Memorabile!

Molise Catabbo - San Martino in Pensilis (CB)
Il giorno e l’ora dell’assaggio della Tintilia del Molise di questa cantina ce l’abbiamo ben presente: a Roma tre anni fa, in una trattoria fantastica. Un vino dalla pregranza sorprendente, carico di stoffa. Fra i nostri preferiti. (Espositori a Golosaria - area Dispenser Winemotion)

Campania Masseria Frattasi - Montesarchio (BN)
Vedere l’edificio del Settecento in cui è ospitata questa cantina, circondato dai vigneti, della famiglia Cecere, che secondo i registri dell’Avalos coltivava a vigneto e produceva vino già nel 1576, è un colpo d’occhio che riassume quello che c’è nel bicchiere: storia, tradizione, gusto. Sono vini che fanno racconti. (Espositori a Golosaria - area Dispenser Winemotion)

Puglia Morella - Manduria (TA)
Chi produce questo vino è una signora di origini australiane. Il primo assaggio fu da Franco Ricatti, quando apriva il suo ristorante a Bari (ora è a Barletta). Da allora, dopo averlo riassaggiato per la finale dei Top Hundred, non abbiamo mai smesso di parlarne e di indicarlo. Ci è sembrato un miracolo quel concentrato di frutta, di pienezza, di gusto. Siamo grati alla signora e ci dispiace che ci snobbi. Ma non si può certo essere simpatici a tutti.

Basilicata Masseria Cardillo - Bernalda (MT)
Bernalda è il paese di Francis Ford Coppola, ed è luogo a cui siamo legati. Ancor più dopo essere stati in questa cantina rinnovata e aver mangiato alla cucina del loro agriturismo, dove abbiamo provato il gusto dell’autenticità. Di questa cantina ci piacciono tutti i vini, ma certamente il Matera Primitivo “Baruch” è tanta roba. È un clamoroso vino italiano, espressione della terra del Sud. Bravissimi.



Calabria Cataldo Calabretta Viticoltore - Cirò Marina (KR)
È stata un'esplosione di riconoscimenti l’attività di questo viticoltore che ha scelto la strada del vino bio per esprimere la sua terra. Noi lo abbiamo intercettato agli esordi, rimanendo colpiti dal Cirò Rosé, che divenne Top Hundred nel 2015. Ma per capire se la memoria si rinnovava, alla Degusteria Magnatum di Longobardi, quest’anno, abbiamo fatto un ripasso. Ed è sempre grandissimo.

Sicilia Gulfi - Chiaramonte Gulfi (RG)
Fu Marco Gatti a scoprire fra i primi i vini di Vito Catania, prematuramente scomparso, dopo aver fondato questa cantina. Paolo Massobrio è andato a Chiaramonte Gulfi lo scorso anno, per riassaggiare tutti i vini con Salvo Foti che, per una storia di amicizia pura, ha preso in mano le redini di quest’azienda. Che emozione assaggiare i cinque esemplari di Nero d’Avola. Che piacere essere fra i primi a provare il Caricantj. (Winetasting a Golosaria)



Sardegna Murales - Olbia (SS)
I vini di quest'azienda di Olbia sono proprio parte della nostra cantina personale. I Vermentino di Murales hanno una fragranza fruttata che non solo si fa ricordare, ma persiste con l’invecchiamento. E questa è un’esperienza che rinnoviamo spesso, anche come atto di amore a una terra dove sempre vorremmo ritornare. (Espositori a Golosaria)

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