Tra i protagonisti Paolo Massobrio e il Club di Papillon del Biellese

Nei giorni 6, 7 e 8 maggio Biella è stata al centro di una serie di eventi mai visti tutti insieme nel nostro territorio. Sul fronte culturale con tre convegni tra Città Studi e Museo del Territorio dedicati rispettivamente a: “Il Biellese che verrà - Cultura e Saperi, Natura e Sapori; “Il geoportale della cultura alimentare italiana e i sapori biellesi”; “Storie, luoghi e personaggi nel secolo d’oro del vino biellese” nell’ambito della XII Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio. Una trentina i relatori tra i locali e quelli provenienti da varie regioni italiane. Si è parlato di formazione, di cultura e di accoglienza, di ambiente e sviluppo sostenibile, di enoturismo e di turismo brassicolo; sono stati presentati i progetti biellesi per lo sviluppo di un turismo enogastronomico e apprezzate le modalità di racconto tramite brevi filmati di alcuni prodotti e ricette della nostra terra. Molto interessanti anche alcune “case history” riguardanti la Val Brembana, il Friuli Venezia Giulia e la Val Maira oltre che i punti di vista di imprenditori non biellesi che hanno investito nel nostro territorio. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla Fondazione BIellezza e ad una serie di attori che hanno collaborato alle varie iniziative e che meritano di essere ricordati. Innanzitutto quelli di carattere istituzionale presenti con i loro rappresentanti: il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero della Cultura e il Ministero del Turismo, la Regione Piemonte e il Comune di Biella; poi la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, il Club di Papillon, Slow Food, Città Studi Biella, il Gal Montagne Biellesi, Bolle di Malto, l’Associazione Italiana Sommelier di Biella, Federmanager Biella, l’Istituto Alberghiero di Biella, l’Accademia Perosi.
stand.jpgLe vie e le piazze della città hanno accolto i partecipanti alle passeggiate enogastronomiche di Wool Travel Experience; i visitatori del mercatino “Gusto al Centro” con i suoi 30 produttori in rappresentanza di Slow Food Travel Montagne Biellesi, Let Eat Bi, Consorzio Turistico Alpi Biellesi; gli appassionati di birra alla preview di Bolle di Malto con i 4 microbirrifici artigianali biellesi e gli operatori dello street food;
birrificio un terzo.jpggli amanti del vino alla manifestazione BiWine con le degustazioni dei vini di 34 produttori biellesi; gli iscritti alle visite guidate al ME-BO, Museo della birra e del formaggio e, infine, i gourmet nei ristoranti che hanno aderito all’iniziativa “Menu del territorio”. Non vanno poi dimenticati i partners dei vari eventi: la cooperativa sociale Raggio Verde, Maio Group e la Famiglia Ramella per i servizi di catering e di somministrazione; “Number One-Servizi tecnici per lo Spettacolo” per gli allestimenti del mercatino e per la perfetta regia del convegno del venerdì “Il Biellese che verrà”. Da questo convegno, che ha dato il via a tutti gli eventi, si riportano qui di seguito alcuni “flash” dei contributi più interessanti forniti dai relatori riguardanti il nostro futuro:
roberta-garibaldi.jpgPaolo Massobrio, moderatore dell’incontro: quello di oggi è un momento storico per Biella che guarda al suo futuro puntando sull’enogastronomia e sul turismo ma che non deve dimenticare il proprio settore tessile.
Michelangelo Pistoletto, Cittadellarte: Biella Città Arcipelago, nel futuro può essere una città che si alimenta dalla sua campagna.
Roberta Garibaldi Amm. Del. ENIT: l’enogastronomia può guidare lo sviluppo turistico nel nostro Paese purché crescita e innovazione avvengano nel rispetto dell’autenticità e vi sia innovazione nel modo di promuovere e comunicare.
Donato Lanati, Enologo: il paesaggio e il territorio sono i protagonisti del vino; il cambiamento climatico può favorire Biella; nei primi decenni del ‘900 in questa zona c’erano marchi importanti, quel successo si può ripetere; per comunicare il Biellese vinicolo è importane avere una cartina che consenta di vedere subito dov’è Salussola con la sua Barbera, il Canavese, la Serra, le zone del Bramaterra e del Lessona; il nome di un territorio nel vino è fondamentale insieme al racconto: di una cultura, della gente, di un luogo.
Diana Candusso, Promoturismo Friuli Venezia Giulia: lo sviluppo dell’enogastronomia in un territorio significa mantenere vive le comunità locali, tramandare cultura e tradizioni; siamo stati i primi in Italia, nel 1963, a creare una strada del vino e dei sapori che oggi consta di 6 itinerari guida per l’accoglienza turistica in tutta la Regione e raccoglie 400 operatori che garantiscono la qualità dei prodotti.
Fulvio Giublena, giudice birrario: in Italia a fine ‘800 c’erano mille birrifici che poi sono scomparsi ed oggi sono tornati ad essere circa un migliaio; a Biella ve ne sono 4 che hanno ottenuto risultati importanti ai concorsi nazionali; il turismo brassicolo è una realtà in sviluppo, accanto all’enogastronomia si parlerà sempre di più anche di “brassigastronomia”.
Nicolò Quarteroni Agriturismo Ferdy: si può far rivivere la montagna, con i suoi prodotti autentici, attirando i visitatori, facendogli toccare con mano cosa significa sostenibilità e poi continuando ad avere il rapporto con loro attraverso le nuove tecnologie digitali.
ferdy.jpgAngelo Boscarino BIA srl: Biella è Città Creativa Unesco per il tessile ma non deve limitarsi a questo settore; deve valorizzare il proprio “patrimonio immateriale” (il sapere e il saper fare della propria filiera agroalimentare) con il racconto della qualità che c’è nei prodotti della gastronomia locale.
Eugenio Rosano, Relais Santo Stefano: a Biella ci sono tutte le condizioni per fare programmi di sviluppo economico basati sul turismo e l’enogastronomia: un ambiente sano, una grande maturità imprenditoriale, un know how diffuso, edifici di archeologia industriale recuperabili come spazi di accoglienza, varietà e alta qualità dei prodotti. Biella deve crescere come destinazione turistica e per questo è necessario fare un percorso insieme tra settore pubblico e settore privato.
Gilberto Pichetto, Vice Ministro MISE: è fondamentale aver fatto a Biella un convegno come questo, vedere per Città Studi una nuova missione accanto al tessile, quella dell’accoglienza, avviare un percorso per un nuovo tipo di turismo qualificato che apprezzi i nostri prodotti, ne capisca il valore e quindi sia disposto a spendere pagando il giusto prezzo.
Paolo Zegna, Presidente Fondazione BIellezza: è stato un bellissimo pomeriggio, a Biella ci sono storia, tradizioni, cultura, un territorio e i suoi prodotti da scoprire nel segno dell’autenticità. Dobbiamo lavorare insieme per i giovani e per il loro futuro. Il turismo è un’industria.

Nel convegno del sabato dedicato ai luoghi e ai personaggi storici del vino biellese è stato ricordato che il nostro territorio nell’800 era la più grande area vitata del Piemonte e che quindi storia e tradizione non mancano per guardare al futuro contando sulle nostre radici. Nel convegno della domenica “Il Geoportale della cultura alimentare” è anche emersa la proposta di favorire la collaborazione con i ristoratori interessati per elaborare insieme un “Manifesto della Cucina Biellese” quale elemento di riferimento della nostra identità gastronomica e di promozione.

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