E chi si muove da qui?

Esperienza autentica al Bùgianèn di Viatosto, e ancor di più alla pizzeria Vicolo Battisti di Asti

Che bella gita quella che abbiamo fatto un giovedì sera a Viatosto, un borgo a 4 km a nord ovest di Asti, in collina, dove spicca la chiesa romano gotica della Madonna di Viatosto dell’XI secolo: assunse i lineamenti gotici nel XIV secolo. E il nome di questo Borgo con la B maiuscola si deve al miracolo della sparizione delle peste, nel 1340, che da lì si espanse in tutta la città, quindi la peste andò Via (ayatiosti). Ora, se solo questo giustifica un viaggio in questo luogo veramente bello, non da meno, sulla stessa piazza, è questa osteria moderna ambientata sui due piani di una casa che dà su una vallata che, la sera, col tramonto, infonde un che di romantico.

E infatti i giovani che hanno la gestione di questa osteria (sono gli stessi che ad Asti si occupano della radiosa Pizzeria Vicolo Battisti) hanno creato una sala tutta vetri al secondo piano, bellissima.
Per il resto il dehors all’ingresso, frequentato da giovani, è ideale per l’aperitivo o il dopocena, mentre al piano terra ci sono altri tavoli in stile trattoriesco dove poter assaggiare le specialità classiche del territorio pensate per la condivisione. Il nome viene spiegato nel menu con tanto di citazioni storico-militari (Noiàantri da si i bùgiuma nèn), ma qui il significato è “la piacevole consuetudine, lo star bene dove si sta, il piacere e l’orgoglio nelle abitudini quotidiane”.

Ecco allora gli antipasti misti serviti a tutto il tavolo: acciughe e burro con crostino; friciule con lardo, carne cruda battuta a coltello, vitello tonnato, insalata russa serviti sempre in tutte e tre le soluzioni dei menu Le Esperienze: “Nèn tant cit” a 40 euro con un primo a scelta e un dolce; “Berlica fujot” con un secondo a scelta e un dolce a 45 euro e “Gniun Rigrèt” con primo e secondo a scelta e dessert (50 euro).

Ci sono poi, a parte la degustazione di formaggi a 12 euro, il fritto misto alla piemontese e il bollito misto, per due persone. Noi eravamo in tre e abbiamo assaggiato, oltre agli antipasti (ottima davvero la carta dei vini, anche nella scelta a bicchiere) degli ottimi agnolotti ai tre arrosti con fondo bruno;
gli iconici tajarin al ragù di funghi come pure la trippa alla monferrina.
Quindi il fritto misto ben presentato e fragrante. C’erano anche la lasagnetta al ragù di salsiccia; il brasato di scottona al Nizza e la sovracoscia di pollo ripiena di peperoni. Fra i dolci fatti in casa era decisamente spaziale la loro panna cotta. Un plauso al servizio: spigliato, simpatico, gentile.

P.s. Questa estate abbiamo provato la Pizzeria Vicolo Battisti, in centro ad Asti, che oggi ha un prudenziale faccino radioso, ma a Golosaria sarà premiata fra le migliori pizzerie d’Italia.
Anche qui abbiamo fatto un’esperienza entusiasmante, sempre con un personale coinvolto e una buona selezione di pizze, ma anche di altre specialità. E qui Fabio Bentracchini, il giovane pizzaiolo, mostra tutta la sua bravura, attorniato dai 3 amici soci (Tommaso, Luca e Vittorio) con cui, nel 2017, ha iniziato l'avventura in questi locali che erano un ex convento.
Ottimi i ris di tacos (melanzane, pollo e costine di maiale); le tagliate, le ribs, le costate e i filetti con 4 contorni o 4 salse. Quindi pizze classiche (le sei iconiche); pizze stagionali (4 proposte); la Gricia immorale bianca (con crema di pecorino, guanciale di cinta senese, chutney di mango e mix di 7 pepi); la Vicolo (la "nostra" passata di pomodoro datterino arrosto, spezie e salsa worchestershire, fiordilatte, salsiccia di bufala a crudo, parmigiano 36 mesi, basilico, pomodorini e olio Evo). Vicolomisù. Andateci!!!