Al Sassello, tre giovani hanno avviato il primo agribirrificio ligure. Birre da scoprire.

Un cinghiale imbranato e simpatico, che a fatica si poggia su un boccale di birra. È il logo scelto dall'Agribirrificio Altavia (loc. Badani, 15 – tel. 3497392703 – www.birrificioaltavia.it): il primo birrificio agricolo ligure, che ha sede al Sassello. Coordinate geografiche semplici: appennino ligure, tra Liguria e Piemonte, per un comune che i vecchi chiamavano “di villeggiatura” e che oggi è famosa soprattutto per le sue eccellenze gastronomiche (amaretti su tutti).

È nato da poco più di un anno (estate 2016) ma già si è fatto conoscere. Giorgio Masio, mastro birraio, Marco Lima, che si occupa della parte commerciale e Emanuele Olivieri, agronomo, hanno recuperato un castagneto, stalle e terreni abbandonati, e hanno cominciato a coltivare gli ingredienti per le loro birre (orzo in primis, ma anche luppolo) e a produrre il miele. Le birre sono in stile, precise, pulite ed appaganti.

Per apprezzare questo birrificio, basta assaggiare un sorso della Badani, che prende il nome dalla frazione in cui sorge il birrificio (con annessa tap room, aperta per ora il giovedì). È una keller pils dalla bevibilità assassina, fragrante, dove malti e luppoli rimangono in perfetto equilibrio. Ottima anche la Contamusse (in dialetto, racconta frottole) classicissima IPA che profuma di tropici - ma c'è anche l'erba falciata di fresco, e qualche fiore di campo - dal finale secco e amaro, che vira su note resinose ed agrumate.

La Matota (ragazza, qui il dialetto è più piemontese che ligure) è un British Golden Ale dal profumo intrigante (fiori, erbe, miele millefiori) e dal sorso speziato ed erbaceo, che si apre sulla dolcezze del malto, per chiudersi invece su un amaro delicato ed aromatico. La Maccaja è una American Pale ale che si caratterizza per l'uso di luppoli americani come il Cascade e Chinook (agrumi e frutti rossi al naso). Mentre la Monterama è una strong ale rossa molto particolare. Non tanto per l'aggiunta di miele millefiori (che è protagonista al naso), quanto per l'utilizzo di una parte di malto affumicato nei tecci utilizzati per l'essiccatura delle castagne. Il fumé è tutto nel sorso, corposo. Cercatele: meritano.

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