WineWave è una webserie dedicata al vino e ideata da Luca Balbiano di Cantine Balbiano

Luca Balbiano rappresenta l'ultima generazione di Cantine Balbiano, cantina storica del Freisa di Chieri, nata ad Andezeno nel 1941. Oggi è una realtà consolidata, non solo per i vini prodotti, ma anche per il bel museo che ospita dedicato alle contadinerie e ai giocattoli antichi. L'azienda è un esempio perfetto di quel che si definisce “turismo esperienziale”.

Vigna della Regina compresa: uno straordinario complesso seicentesco di vigna e giardini su una collina di Torino affacciata sulla Mole, da cui Cantine Balbiano ottiene un grande Freisa, ma che è anche uno perfetto biglietto da visita (nonché palcoscenico per visite). Senza strafare, questa cantina è fortemente presente sui social – la si trova un po' su tutti – con una punta di notorietà su Instagram, dove è seguita da 40.000 followers.

Non appena cominciato il primo lockdown, Luca Balbiano ha scelto di metterci la faccia, lanciando le dirette social “Stappati in casa”. Nel frattempo è uscito un libro, che ha raccolto le interviste realizzate per le dirette, e da poco ha preso al via un nuovo progetto, WineWave: una webserie dedicata al vino e ai suoi innumerevoli incroci con le altre arti umane.

Il produttore di una piccola cantina è abituato a fare tutto, dalla vigna alla cantina, dalla burocrazia alle consegne. Però quando è il momento di metterci la faccia nella comunicazione spesso sceglie di non farlo. - racconta Luca Balbiano - Con stappati in casa ho deciso di replicare davanti a una webcam quello che di solito faccio in cantina. Si è rivelata una fantastica occasione per dialogare con persone che difficilmente avrei raggiunto in condizioni normali”.
WineWave ne è una naturale evoluzione. Il vino diventa il motore per un racconto più ampio, che si allarga dal cinema alla storia, dalla letteratura, alla musica, passando per lo sport. Il primo episodio, per esempio, è dedicato alla storia di Barbe-Nicole Ponsardin, madame "Veuve Cliquot". Mentre nell'ultimo si parla del “wine club del NBA”, Lebron James in testa. La cadenza è settimanale, e il giorno di pubblicazione è il lunedì.

L'idea è fare cool-tura, usando il vino come la punta di un compasso per indagare molteplici aspetti della cultura umana. Di certo è un impegno del tutto nuovo, perché scrivere, registrare, montare e promuovere non è banale. Però, come diceva mia nonna, dove c'è gusto non c'è perdenza. E allora, piuttosto, lo faccio di notte”.

Ora il tempo a disposizione è giocoforza maggiore. Ma quando tutto tornerà come prima, dove troverai il tempo per curare anche questi aspetti?
È una domanda che mi sono posto prima di pigiare play. Ma ho anche capito che voglio integrare questa attività all'interno del planning di lavoro. Perché non è superflua, ma importante come un viaggio promozionale all'estero, una degustazione, o l'incontro con un importatore. Abbiamo il bisogno disperato di coinvolgere le nuove generazioni che per una serie di combinazioni fortunate si stanno avvicinando al vino. È un investimento sul presente e soprattutto sul futuro. Perché il mondo del vino sta vivendo un processo di disintermediazione, ed è sempre più importante parlare con il cliente finale. A maggior ragione per un piccolo produttore di un vitigno e di una denominazione poco conosciuta.
Luca_Balbiano_verticale copia.jpgLuca BalbianoCosa dobbiamo aspettarci nel futuro di WineWave?
Ho in testa una dozzina di episodi, che coprono tre mesi, in forma di monologhi. Ci sarà un'alternanza di storie più epiche con altre più fresche e contemporanee. In una seconda fase vorrei coinvolgere un co-speaker, per puntate un poco più lunghe rispetto ai 15 minuti attuali. Di certo su Youtube ci vuole costanza per ottenere risultati.

Quali social consigli a chi fa il tuo stesso lavoro?
Facebook, Twitter, Linkedin, Youtube, Clubhouse: li ho provati e studiati un po' tutti. Ognuno ha il suo pubblico e linguaggio. Se Facebook e Instagram fanno ancora la parte del leone, sono anche social veloci, in cui il feed scorre rapido e l'attenzione è molto fugace. Mi piace molto la nouvelle vague di Linkedin, dove incontro un pubblico professionale ma decisamente trasversale, dal ragazzo che si affaccia sul mondo del lavoro al superprofessore. Clubhouse ha vissuto una fugace sbornia iniziale, ma ha delle caratteristiche interessanti, perché permette di svincolarsi dalla distrazione della parte visiva e obbliga all'attenzione.

Di certo la differenza, qualsiasi social si scelga, la fa il tono.
Per decenni la narrazione del vino è stata cattedratica e ipertecnica. Oggi spesso vediamo un eccesso opposto: legare un vino a una bella ragazza o una sciabolata su uno yacht non valorizza tutta la fatica che c'è dietro, né aggiunge nulla. Raccontare il vino in tono personale è la chiave per distinguersi ed essere credibili.

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