Esperienza radiosa da Tuorlo a Torino

Il luogo, nel cuore della movida del Quadrilatero romano, è di sicuro di buon auspicio per i creativi, visto che si tratta della casa d'epoca dove - lo dice la targa sull'ingresso - dimorò per alcuni mesi Giacomo Puccini, di passaggio a Torino in cerca di ispirazione. E il sorriso cordiale con cui Alessandro Avanzi accoglie i suoi ospiti, da dietro il vetro della cucina a vista che affianca la porta d'ingresso, è già un bel biglietto da visita che invoglia a pensare di essere capitati nel posto giusto. Forse un attimo di smarrimento potrà cogliervi subito dopo, quando sarete invitati ad "arrampicarvi" per la ripida scaletta - coraggio, dura poco - fino al piano superiore, dove però poi ad accogliervi ci sono due tranquille ed eleganti salette che, insieme con il dehors estivo nel cortiletto, costituiscono lo spazio ospitalità del ristorante.
tuorlo-interno.jpgE si sta bene davvero, sia sul divanetto rosso che sulla comoda sedia marrone appena imbottita, seduti davanti a una tavola apparecchiata con cura, seguiti per tutta la sera da un servizio cordiale e professionale al tempo stesso.
tuorlo-divenatto rosso.jpgPotrete scegliere senza problemi sia dalla Carta che dai Menu degustazione, che qui non sono - vivaddio! - obbligatori per tutto il tavolo.
Piacevoli le cialde di farina di ceci appena tostate e accompagnate da morbido burro aromatizzato servite come appetizer,
tuorlo-cialde farina ceci.jpgcui ha fatto seguito il vitello, tonno, katsoubushi, cappero e tuorlo che abbiamo scelto come antipasto. Senza lasciarci troppo impressionare dal nome, ci siamo imbattuti in una felicissima, davvero radiosa, interpretazione del classico vitello tonnato, che riesce a creare un equilibrio, certamente tendente al sapido ma ben controllato, tra la carne e il tonno accompagnati da un'interessante maionese dal retrogusto di un esotico appena accennato.
tuorlo-rana pescatrice.jpgAlla scelta del primo piatto, poteva forse una "patita" dei tajarin quale io sono rinunciare a questi - alquanto provocatori, non credete? - al pane, burro e marmellata? Ma certo che no! E, lo confesso senza reticenze, mi sono piaciuti assai, superando ogni mia iniziale diffidenza, fin dal primo assaggio! Davvero radiosi: perfetta cottura della pasta e perfetto amalgama con il condimento, dall'equilibrata tendenza dolce appena accennata.
tuorlo-tajarin.jpgLo stesso gioco di contrasti assai ben controllato che ho potuto ritrovare anche assaggiando il risotto al burro affumicato, vermouth e cipolla dal piatto del vicino.
tuorlo-risotto.jpgRadiosa senza dubbio alcuno anche la rana pescatrice, sedano rapa, guanciale e fondo di pollo arrosto: il pesce resta centrale nel piatto con la sua consistenza, accompagnato ma non soffocato dalla sapida croccantezza del guanciale e dalla morbida dolcezza del sedano rapa.
tuotlo-rana pescatrice ok.jpgPer chiudere degnamente la serata manca solo il dessert: Gianduia, Bicerin, arancia e burro di arachidi. Di nuovo la tradizione, innovata e ritrovata. Basta "ricomporre" nel cucchiaio il dolce, che arriva "scomposto" nel piatto proprio perché si possano apprezzare le sue varie componenti, ed ecco "ricomporsi" al palato tutta la torinesità di un particolare, ma riconoscibilissimo, Bicerin.
tuorlo-dolce.jpgBuono il caffè finale, servito senza piccola pasticceria prevista invece per chi sceglie i menu, e interessante la Carta dei vini, che prevede anche qualche offerta a bicchiere, valorizzata in particolare dalla piccola ma assai pregevole Collezione Tuorlo.

Molto corretto infine il rapporto qualità/prezzo, per una cena che da tempo non ci regalava una così bella sorpresa.

Tuorlo

via Sant'Agostino, 15/B
Torino
Tel. 011 1901 8061

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