Questo il diario degli ultimi giorni prima del lockdown, con i locali che avevamo provato con piena soddisfazione, e che, ne abbiamo avuto conferma, hanno ripreso l’attività a pieno ritmo. Ovviamente avendo adeguato il loro lavoro alle nuove disposizioni

Quel risotto Carnaroli invecchiato Zaccaria al radicchio di Treviso Bibock e noci che mi ha preparato quel giorno, a Milano, il re dei risotti, al secolo chef Salvatore Garofalo, non lo dimenticherò mai! E come erano buoni la tartare di scottona al battuto di capperi pomodori secchi e acciughe di Sciacca e la rustisciada di salsiccia con patate e cipolle di Tropea! Il tutto con il suo socio Marco, che da anfitrione appassionato qual è, mi ha suggerito i giusti abbinamenti birre e vini.
La Ratera (via Ratti - tel. 0248202932) di Milano è osteria vera, di quelle che piacciono a noi, con un’anima! Unica!
ratera-piatto.jpgSempre piacevole tornare a Il Cafin - bottega & cucina (via XX Settembre - tel. 03621829787) di Bovisio Masciago, locale a due anime, ossia con “bottega”, che, più precisamente, secondo la nostra accezione, è vera e propria “boutique del gusto” con il meglio del nostro Golosario, e “cucina”, con i piatti che sono serviti nella piccola sala dove a pranzo e a cena si possono gustare le specialità, su tutte la costoletta alla milanese, che Angelo prepara con passione e buona mano.  
cafin-piatto.jpgDopo la ristrutturazione che ha reso ancora più bello il locale, siamo stati al Liberty (viale Monte Grappa, 6 - tel. 0229011439) di Milano, di Andrea Provenzani, chef patron, che con il suo staff affiatatissimo, in questi anni ha fatto del ristorante, uno dei migliori indirizzi della città. Il menu è davvero invitante, e si impreziosisce di continue novità, ma qui, se ci dare retta, veniteci per un piatto, la costoletta alla milanese, oggi la migliore! Ammirevole il lavoro svolto poi durante il lockdown con un delivery che si è segnalato tra i migliori!  
liberty-piatto.jpgLa carne in tutte le sue declinazioni! Tra i protagonisti più amati di Golosaria, i Turba, macellai in Melzo dagli inizi del ‘900, e ora all’opera con la quarta generazione, con tutta la loro passione e il loro sapere, con la “storica” macelleria.
turba-titolari.jpgDa tempo operano anche nel loro Ristorante Antica Macelleria Turba (viale Piave - tel. 036379375), a Rivolta d’Adda (Cr), dove hanno anche inaugurato uno spazio, al primo piano del bel cascinale che ospita il ristorante, l’ “Università delle carni”, con celle frigorifere con sistemi di refrigerazione avveniristici, all’avanguardia.
Noi ci siamo stati a pranzo, e lasciatecelo dire, anche se dal “risotto mangia e tas”, con Salva Cremasco mirtilli e stico, allo spaghettone mantecato con crema di Fiore sardo e pepe pane aromatizzato al limone e acciuga del Cantabrico, per non parlare dei loro salumi, erano buonissimi, quella carne alla brace, cotta davanti a noi, sull’aia, e stata un’emozione che ci ha fatto compagnia anche nei giorni del lockdown!  
turba-carne.jpgUn bel ritorno nella nostra  Guida ai Ristoranti - GattiMassobrio quello dell’ Osteria Mualdo (via Privata Crespi 6 - tel. 0290937077) di Capriate San Gervasio (Bg) locale di charme che è cuore goloso del Villaggio Crespi, patrimonio mondiale dell’Unesco. Con uno staff giovane che si divide i compiti di fornelli e servizio, il piacere di piatti ben fatto come merluzzo tiepido e puntarelle, casoncelli classici molto golosi, uovo fritto alla milanese. 
mualdo-piatto.jpgProprio negli ultimi giorni, prima della lockdown, la visita al Pascoli (via fratelli Cervi, 5 - tel. 029019395) di Cusago (Mi), per la sosta più entusiasmante, degli ultimi mesi. Che emozione trovare il locale rifatto, ancora più bello, secondo la filosofia che guida da sempre i titolari, che non rinunciano mai a cercare il massimo, in tutto. Con Mimo, chef patron, che fatta la spesa è ai fornelli da mattina a notte fonda con l’ottimo Davide Schiavini, e sua moglie Angela e il figlio Federico, che da sommelier formidabili quali sono, non smettono mai di cercare, per offrire sempre nuove chicche.
pascoli-titolari.jpgNel loro menu di quei giorni capolavori come foie gras il nostro pan brioche composta di melograno e pepe rosa, Carnaroli in risotto gamberi rossi burrata affumicata e crema di cime di rapa, ravioli di cappone nostrano nel suo brodo ai porcini, costolette di agnello fave di cacao crema di sedano rapa e rafano, il tutto abbinato a una serie di vini da rimaner a bocca aperta per il valore della ricerca che li ha portati a essere lì. Uno dei più grandi ristoranti italiani!
pascoli-piatto.jpgÈ stata una conferma piena e convincente della Corona conquistata, Il Gusto della vita (corso Matteotti, 103 - tel. 03621731008) di Meda dove la coppia, nella vita e nel lavoro, formata da Elena Picchiotini, sommelier, e da Dhian Singh, chef di origini indiane di straordinario talento, fanno poesia, musica, pittura, bellezza, gusto, con cucina e vini. Di quella sosta memorabile la vellutata di borlotti al profumo di timo cozze pepate e chicchi di melograno, i ravioloni ripieni all’astice su suo fumetto e spuma di aglio nero leggermente piccante. Che bravi!
gusto-vita.jpgEra stata all’Angolo Milano (tel. 02683116) della famiglia Cheodarci, la cotoletta che, nell’interpretazione dello chef Nicolò Tazzi, ci aveva più stupito, fiore all’occhiello di un menu che valorizza Milano, anche con i nomi dei piatti che richiamano vie e piazze dell’Isola Garibaldi (via Boltraffio, via Cola Montano, Piazza Minniti…), e si spinge fino al mare con specialità di pesce.
angolo-milano2.jpgBella la sosta al Camp de Cent pertigh (via Trento e Trieste, 63 - tel. 0362900331) di Carate Brianza; in un ambiente di grande fascino,  abbiamo gustato con cassoeula e Bonarda vivace (La peccatrice, la “Mossa perfetta” di Bisi),  in un’abbinata che ci ha entusiasmato. Se siete in due, sarà imperdibile “La zuppiera dei temp indrée”, piatto della condivisione che mette in tavola, in una zuppiera elegante, bollito misto e verdure, da abbinare a mostarda e salsa verde.
cent-pertigh1.jpgUn risotto alla milanese con l’ossobuco commovente, invece, è stato quello goduto all’Antica Trattoria di Redecesio (fraz. Redecesio via Trento, 15 - tel. 029547484) di Segrate, della famiglia Montalbetti, con il trio formidabile e affiatato che ne è l’anima, ossia papà Giancarlo e Francesco che operano ai fornelli, e Chiara, in sala, che vi preparerà anche risotto con salsiccia e fagioli, leccorniosa frittata con porri e pancetta, coniglio alla cacciatora con polenta. 
redecesio-risotto.jpgUna sosta tra le migliori in assoluto, quella all’Antica Osteria Magenes di Gaggiano (via Cavour, 7 - tel. 029085125), dove i fratelli Guidi, Dario chef, e Diego, in sala, che formano una coppia di fuoriclasse, con la squadra di valore che han costruito e guidano con mano sicura, ci hanno emozionato con cucina creativa e tradizionale di notevole spessore - con tre piatti su tutti: pappa al pomodoro dolce e salata ricci di mare limone e crema al Parmigiano, Risotto Milano, e costoletta alla milanese con purè “Robuchon” - accoglienza perfetta, carta dei vini ricercata a prezzi onesti. Corona!
magenes-titolari.jpgmagenes-piatto.jpgL’ultima sosta prima del lockdown, è stata a Milano, alla pizzeria Gemelli (via della torre, 1 - tel. 022619809) della famiglia Falcone. Di questo pranzo non scorderemo mai, con il gusto della pizza, e delle straordinarie pasta e ceci e linguine con le cozze, la commozione dei titolari, Giuseppe, barba bianca e sorriso quieto, e della moglie Maria, cuoca di grande bravura, scoppiata in lacrime per la consapevolezza della gravità di quello che stava per iniziare. In 40 anni di onorata carriera, mai fatto mancare ai clienti un servizio… Ma ora bisogna chiudere. Un dolore immenso.
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