Domenica 16 giugno, “Scollinando”, l’evento organizzato dal Club del Buttafuoco Storico per far conoscere il territorio e il rosso bandiera della zona, vivendo una giornata all’aria aperta, tra vigneti, cantine e cose buone

È una terra meravigliosa. Quello che dovrebbe essere un formidabile vantaggio, però, forse, il suo problema, perché visto che l'Oltrepò Pavese è a due passi da Milano, pochi lo identificano con una straordinaria meta turistica. E invece, comodamente raggiungibile – gli aeroporti sono vicini, e le autostrade consentono di arrivarci sia da nord sia da sud senza problemi – quando ci capiti, rimani a bocca aperta. Davanti agli occhi, colline, vigneti, borghi tra i più belli d'Italia. Soprattutto, una cucina che si fa apprezzare, grazie a cuochi e tavole di valore – le nostre ultime soste radiose, da Bazzini a Canneto, al Selvatico a Rivanazzano e da Gioele a Stradella – e una serie di prodotti che sono vere eccellenze, salame di Varzi in testa.

Il fiore all'occhiello della zona, poi, i vini, tra cui spicca quel Buttafuoco Storico che, in questi anni, i produttori soci del Club del Buttafuoco Storico, hanno dimostrato, con il loro lavoro competente e appassionato, essere rosso di caratura internazionale. Calvi, Colombi, Colombo, Diana, Fiamberti, Giorgi Franco, fratelli Giorgi, Tenuta La Costa, Maggi,  Piovani, Poggio Rebasti, Riccardi, Quaquarini e Moscarino-Scuropasso. Queste le cantine che, mettendosi insieme, stanno dicendo che il Buttafuoco Storico non solo è la bandiera dell’Oltrepò Pavese, ma è un grande vino italiano. La caratteristica che li unisce, avere vigne in quel territorio noto come “lo Sperone di Stradella”, delimitato a Ovest dal torrente Scuropasso, a Est dal torrente Versa, a Nord dalla Pianura Padana, a Sud dai confini comunali di Castana e di Pietra de Giorgi e a metà attraversato dal quarantacinquesimo parallelo, nei comuni di Broni, Canneto Pavese, Castana, Cigognola, Montescano, Stradella e Pietra de’ Giorgi.  

Tre le sottozone, ossia Le Ghiaie, la zona più a nord, con vigne molto ripide che esprimono il meglio a monte della metà collina, poi Le Arenaria, in posizione centrale, con vigneti esposti prevalentemente a Sud-Ovest, e infine, a sud, Le Argille, con viti dalle pendenze inferiori alle altre due zone. Rigorosi i criteri che si son dati, aderendo al Club del Buttafuoco Storico.  

La vendemmia non può essere effettuata prima della data stabilita da una apposita commissione e deve essere rigorosamente manuale con attenta cernita dell’uva. La vinificazione delle uve deve avvenire in un unico vaso vinario e il risultato di questa pratica non può più essere modificato. Il Buttafuoco deve affinare in legno per almeno dodici mesi e poi riposare nella storica bottiglia sulla quale è impresso il marchio del Club almeno per sei mesi. A ulteriore garanzia viene applicato un bollino che riporta un numero progressivo e i “fuochi” dell’annata. Il risultato sono vini che, poiché per potersi fregiare del marchio, devono aver ottenuto un punteggio minimo di ottanta centesimi, secondo la scheda dell’Union International des Oenologues, rappresentano vere eccellenze.

Per quanto ci riguarda, anche quest'anno, la degustazione di tutti i campioni di tutte le cantine, ci ha regalato un percorso sensoriale emozionante, senza nessuna flessione, con la sorpresa di trovare ad altissimo livello anche i vini di quei produttori che, con umiltà, si sono messi in scia dei loro colleghi più blasonati e con maggiore esperienza. Al top, e intendiamo non solo territoriale, ma nazionale, le interpretazioni di Calvi, Colombi, Colombo, Diana, Fiamberti, Giorgi Franco, fratelli Giorgi, Tenuta La Costa, Maggi,  Piovani, Poggio Rebasti, Riccardi, Quaquarini e Moscarino-Scuropasso. Ma se la loro forza è essere uniti, tanto che dal 2013 tutti i produttori soci del Club hanno dato vita a un  nuovo progetto consortile denominato: "I Vignaioli del Buttafuoco Storico", che è il nuovo vino (straordinario) che viene prodotto dal Consorzio unendo i Buttafuoco ottenuti dalle vigne Storiche, e che viene proposto in bottiglia su cui si vede solo l’annata. Da qualche tempo, nel loro essere punto di riferimento per tutto il territorio, mettendosi insieme, hanno deciso anche di riscrivere la storia di questa terra affascinante, comunicandone al mondo il suo appeal sotto il profilo turistico, a partire, naturalmente, dal vino. In attesa di incontrarli a Golosaria a Milano, dopo l'estate.

Un primo appuntamento, domenica 16 giugno, con Scollinandohttps://www.buttafuocostorico.com/scollinando-2019/ ) il bellissimo evento che, con una camminata di 10 km, sarà occasione per conoscere i diversi cru dei produttori, accompagnando a ogni sosta cose buone e un assaggio di sommo Buttafuoco Storico, godendo dello spettacolo della bellezza di colline e paesi. Il Buttafuoco Storico è eccellenza italiana! L’Oltrepò Pavese un sogno!

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