A Buggerru, meta dei surfisti, materie prime a km 0, tanto pesce, piatti gluten-free e anche le pizze cotte in forno a legna

Fuori stagione la spiaggia antistante Buggerru (Ci) è ancora più carica di atmosfera: si respirano sferzate di maestrale e la salsedine del mare in burrasca, assistendo alle acrobatiche evoluzioni di indomiti surfisti. D’altra parte è un fatto assodato che San Nicolò sia un’ambita meta internazionale per gli amanti di questo sport adrenalinico.

Il Ristorante San Nicolò (Localita San Nicolò - tel. 0781 54359 - www.ristorantesannicolo.it) è aperto dal 1965, anno in cui il fondatore decise di abbandonare il duro lavoro in miniera per dedicarsi con la moglie a un più salubre chiosco sulla battigia. La sua lungimiranza e la sua intraprendenza rappresentarono il primo vero impulso per un’imprenditoria locale sostenibile. La figlia Rossella, affiancata dalla famiglia, ha proseguito appassionatamente la gestione di quella che ancora oggi è una fiorente attività aperta tutto l’anno.

La struttura accoglie 100 coperti che durante la bella stagione, grazie alle terrazze, sono più che raddoppiati. Oltre al ristorante, dove non mancano piatti gluten-free, c’è la pizzeria con forno a legna. Le proposte alla carta si concentrano sul pescato locale, così non è raro poter gustare un prodotto ittico le cui carni regalano sapori inconfondibilmente veraci. È poi inevitabile lasciarsi sedurre dai profumi di pietanze che sprigionano sentori di macchia mediterranea, ricchi di verdure coltivate nell’orto di proprietà. Tutto rivela un profondo senso di appartenenza e di forte identità territoriale e si dà modo sia agli ospiti sia ai fornitori di beneficiarne appieno.

Per cominciare un piatto sardo per eccellenza: carciofi e bottarga di Cabras. A seguire le succose cozze alla marinara. Ancora, in tema di intreccio tra terra e mare, sono i profumi intensi e i sapori delicati dei maccheroncini di grano Senatore Cappelli con scampi e porcini a regalare emozione. Il secondo piatto è uno splendido sarago caramellato al miele di corbezzolo che convince con una leggera e inedita nota amara unita alla dolcezza delle cipolle stufate. Ed è di nuovo golosa dolcezza con la ricotta, miele e flan di latte caramellato.

Un’attenta ricerca in materia enologica fa sì che vengano proposti con orgoglio solo vini sardi. Si spendono volentieri 35/40 euro con abbinamento al calice. Tappa da segnare senza indugio nel taccuino del buongustaio.

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