Dai mirtilli alle nocciole al miele per una storia che parte dall’Altopiano, quasi un secolo fa

Il miele rappresenta storicamente uno dei più validi aiuti all’economia contadina. Poteva essere prodotto senza un eccessivo dispendio di forze, permetteva di risparmiare sull’acquisto di zucchero e soprattutto aiutava a incrementare il magro reddito famigliare. Per questo non stupisce che sia stata una donna (alle donne era storicamente affidato il difficile compito di far quadrare l’economia domestica), nonna Elisa ad iniziare la saga della Rigoni di Asiago, nel 1920, con le arnie per il miele.
Era l’epoca del Dopoguerra, in una delle zone devastate dal fronte della Prima Guerra Mondiale come racconta nei suoi libri un altro Rigoni di Asiago. Eppure quella di questa famiglia è una storia di caparbietà e voglia di ricostruire.

Oggi, a quasi un secolo di distanza, alla guida della Rigoni ci sono i nipoti: Andrea, Antonio, Luigi e Mario. A distinguere la produzione la scelta per il biologico, avvenuta già nel 1992, con un sistema di filiera controllata e garantita, dalla coltivazione alla lavorazione fino all’imballaggio. Con il biologico si riduce l’impatto sul territorio, sia abbassando il consumo di combustibili fossili e l’emissione di gas serra, sia diminuendo lo sfruttamento del suolo e dell’acqua. Un’attenzione rivolta all’ambiente che si è concretizzata da un lato nell’impianto, nella sede di Asiago, di un sistema di cogenerazione, che produce acqua calda ed energia elettrica partendo dal metano, riducendo il consumo di combustibile del 50%; dall’altro dalla scelta, due anni fa, di effettuare lo studio di Carbon Footprint su alcuni prodotti.  

I loro prodotti nascono da una filiera controllata (grazie ad accordi con apicoltori e agricoltori) e in parte di proprietà. Il centro produttivo è automatizzato e controllato in ogni fase così da avere una perfetta tracciabilità dallo scaffale al campo.  
Da sempre nella sede storica di Asiago, al suo interno può vantare diverse tecnologie brevettate in esclusiva per Rigoni.

Oggi l’offerta dei prodotti è molto ampia, seguendo una unica filosofia improntata ai valori del bio e a una filosofia che guarda al benessere. C’è la linea di mieli bio Mielbio da mieli italiani, monoflora (11 diversi) e millefiori; quindi la linea Fiordifrutta, ovvero marmellate e confetture da materia prima bio in 25 gusti differenti, dai frutti Classici (fragole e fragoline di bosco, albicocche, frutti di bosco, pesche) a quelli più esclusivi e originali (rosa canina, pompelmo rosa, uva spina, melograno e corniola), quindi la morbida Crema di cacao e nocciole, Nocciolata, fino a Tantifrutti, nettare di mirtillo nero selvatico e frutti di bosco. Ma l’azienda di Asiago è una vera e propria fucina di idee che negli ultimi mesi si sono ancor più orientate alla filosofia del benessere e della salute.

La linea Tantifrutti si è arricchita dei gusti melograno con ciliegia e bacche di goji e prugne e kiwi. Dal settore miele invece arriva Dolceherbe un integratore alimentare a base di miele ed echinacea. La Nocciolata invece è uscita in una nuova versione senza lattosio adatta a chi soffre di intolleranze e al pubblico vegano.

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