Una polemica (inutile) sugli accordi tra Ue e Cina fa scoppiare la guerra del Prosecco

Il Prosecco tutelato in Cina? Si, ma con un distinguo tra Docg e Doc. L’accordo in via di definizione tra l’Europa e Pechino crea scompiglio in alcuni produttori, che denunciano: tra le 100 specialità europee tutelate nella proposta di libero scambio manca il Prosecco. Carlo Cambi su Libero però spiega che in realtà nei 100 prodotti europei per cui è prevista una speciale tutela c’è il Prosecco, ma il Docg Conegliano Valdobbiadene, mentre manca il Prosecco Doc che è molto di più dell’enclave Docg.

Quello che viene additato come modello negativo è in realtà un primo positivo passo che vede inseriti nella lista anche Barolo, Brunello, Barbaresco, Grana Padano, Asiago, Aceto Balsamico Tradizionale e così via. Non solo: la Cina sta anche provando a copiare il nostro sistema di certificazione della qualità (considerato uno dei migliori al mondo). A rendere ancora più inutile la polemica è la considerazione che - al momento attuale - è già possibile la reciprocità della protezione: esistono infatti alcuni casi celebri di prodotti cinesi tutelati in Europa, al pari delle nostre denominazioni, come il gambero Yancheng Long Xia o il pomelo Guanxi Mi. L’accordo in discussione non fa altro che ampliare e semplificare questa reciprocità, mentre il vero problema resta il proliferare delle denominazioni italiane (alcune più che discutibili): circa 500 solo nell’ambito del vino.

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