Si celebrano in questi giorni i 70 anni del prosciuttificio brianzolo dei fratelli Spreafico

70 anni, e non sentirli. Festeggia in questi giorni il prestigioso traguardo dei 70 anni di onorata attività, il prosciuttificio Marco d'Oggiono. Era il 1945, appena finita la seconda Guerra Mondiale, quando i coniugi Luigi e Angela Spreafico, decidevano di dedicarsi alla macellazione e lavorazione di insaccati, impegnandosi a produrre e stagionare il prosciutto crudo. Era nato il prosciutto crudo d'Oggiono.

Oggi, a proseguire quell'avventura sempre nel segno dell'artigianalità e della qualità, ci sono Dionigi, Agnese e Giulia, i tre figli, che in questi anni hanno portato l'azienda ad essere un punto di riferimento per chi ama i salumi d'eccellenza. I segreti del prosciuttificio? Realtà tuttora a conduzione famigliare, innanzitutto deve il successo alle condizioni geoclimatiche ottimali.

Lo stabilimento di produzione è situato sotto una collina che, grazie a una vegetazione lussureggiante composta da castagni e robinie, assicura un polmone d'aria pura, di cui i prosciutti godono nel periodo di stagionatura, quando sostano negli "stanzoni" dalle grandi finestre che consentono di sfruttare la ventilazione. Il secondo fattore di successo, è nel valore degli animali, assicurato da allevamenti selezionati, e nella cura maniacale della lavorazione delle carni, dalla macellazione al disosso finale.

Il prodotto principe è certo il prosciutto crudo, privo di conservanti, lavorato a secco e con poco sale marino, dal colore rosa tenue, dolcissimo, e dal retrogusto fragrante e persistente, di eccellente digeribilità. Negli anni altri salumi si sono aggiunti, e oggi a comporre la gamma ci sono anche il prosciutto cotto, l'eccellente salame di solo coscia, con altre tipologie di salami compresi quelli da cuocere, bresaola di Chianina, pancetta, coppa, e mortadella.

L'ultima perla degli Spreafico, la "linea celtica", salumi - carpaccio, lardo e collinetta (pancetta cotta arrotolata) - caratterizzati da leggera affumicatura, che restituiscono sapori dimenticati. Nel 1999 il prosciutto Marco d'Oggiono è stato riconosciuto come prodotto tradizionale lombardo. Mentre gli Spreafico in questi anni hanno ottenuto riconoscimenti importanti come il Premio R-Innovatori della terra di Expo, l'inserimento tra le Eccellenze lombarde da parte di Regione Lombardia, e il Premio Golosario dal club di Papillon come eccellenza italiana. A vedere la vitalità con cui i tre fratelli operano una cosa è certa. Qui non si vive sugli allori. E visto che la generazione nuova inizia ad affacciarsi tra le sale di lavorazione, i golosi possono stare tranquilli. 70 è solo un magnifico traguardo, una tappa, di una corsa che procede felice. Auguri Marco d'Oggiono!

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