Con l’aumento dei prezzi di frutta e verdura a causa del maltempo cresce anche l’inflazione, salita dell’ 1% rispetto al 2016
L’aumento record dei prezzi dei vegetali freschi (+20,4%) e della frutta (+7,3%) per effetto del maltempo che ha flagellato le coltivazioni è la causa principale dell’inflazione. A dirlo un’analisi firmata da Coldiretti e basata sui dati Istat sull’inflazione, che nel mese di gennaio ha raggiunto l’apice da tre anni a questa parte (+1%).
Un aumento, quello dell’ortofrutta, che nel primo mese dell’anno è stato consistente rispetto a dicembre (+14,6%), ma che già a febbraio ha registrato un ritorno alla normalità dei mercati, pur causando uno stravolgimento nei consumi alimentari degli italiani, con un balzo in avanti nell’acquisto di carne bovina (+14%), salumi (+10%) e carne di maiale (8%). Ma a comparire sempre più spesso nei carrelli sono stati anche i prodotti a lunga conservazione tra cui surgelati, pesce, vegetali, preparati per i dolci e legumi secchi. Questo andamento è spiegato in gran parte dal “pazzo inverno” che ha distrutto intere coltivazioni, specialmente nelle regioni del Centro e Sud Italia, causando danni per oltre 400 milioni di euro.
Tra gli ortaggi maggiormente colpiti carciofi, rape, cavolfiori, cicoria, scarole e finocchi, la cui consegna è saltata in molti casi per problemi di viabilità, ma il maltempo non ha risparmiato neppure gli agrumeti e i vigneti di uva da tavola, con conseguenze che saranno valutabili soltanto nei prossimi mesi.