L’eccezionale pasta lucana di Labanca

Grano pregiato, acqua di sorgente e trafila al bronzo per la pasta artigianale firmata dal maestro Pastaio Pietro Claudio Labanca

Affonda le radici nella terra lucana la storia di Pasta Caterina, un racconto di tradizioni antiche tramandate da generazioni che profuma del miglior grano locale e dell'acqua pura delle sorgenti del Monte Sirino, un'eredità raccolta e trasformata in eccellenza artigianale da Pietro Claudio Labanca nel suo pastificio situato nella Valle del Noce, al confine tra Basilicata e Campania, operativo dal 2014 e già affermatosi per la qualità superiore del prodotto, come testato dal nostro Paolo Massobrio.
mastro pastaio.jpg Labanca, titolare e mastro pastaio, si definisce tradizionalista ma allo stesso tempo eclettico innovatore, spiegando che la decisione di avviare l'attività seguì l'antica tradizione contadina della famiglia di sua nonna Caterina, dedita alla coltivazione del grano in collina vicino Lagonegro, dando così vita a Caterina, la “pasta dall'antica giovinezza”.
Per questo, oggi seleziona grano duro coltivato tra Basilicata e Puglia, macinato da un mulino di Altamura, e lo impasta con acqua prelevata direttamente dalla sorgente naturale del Monte Sirino.
tutta la pasta.jpg Il segreto del successo, che ha portato Pasta Caterina ad essere riconosciuta tra le migliori paste artigianali d'Italia e apprezzata da molti chef, risiede nel connubio perfetto tra materie prime d'eccellenza e l'esperienza ereditata da Nonna Caterina, applicata scrupolosamente in ogni fase: dalla trafilatura rigorosamente al bronzo, che conferisce la caratteristica porosità e la difformità tipica del vero prodotto artigianale
trafila bronzo.jpg fino alla ventilazione e all'essiccazione lenta, eseguita a basse temperature per mantenere inalterate le proprietà organolettiche del grano.
Questa cura permette alla pasta di esaltare i sapori della cucina italiana, mantenendo la cottura e assorbendo magnificamente i condimenti, come sottolinea lo stesso Labanca, che consiglia l'uso di pentole capienti (1 litro d'acqua per 100 grammi di pasta), un'agitazione iniziale di un minuto per una corretta idratazione e l'abbinamento con sughi densi, risottati o spadellati, ideali per la sua texture porosa che rilascia il giusto amido.
La linea produttiva vanta una vasta gamma di formati: dalla pasta corta (penne ruvide, rigatoni, maccheroncini, mezze maniche) alla lunga (spaghetti, linguine, spaghettoni, tagliatelle), dalla piccola (ditali, anelli siciliani, tubettoni) ai formati speciali (calamarata, paccheri, pennoni, cannelloni rigati), senza dimenticare la pasta integrale (straordinaria, commenta Massobrio) offrendo una scelta completa per ogni preparazione in cucina.