La biodiversità passa per le piante in formato mignon (ma ricche di gusto)

Marta Crippa e William Thake sono stati ospiti a Golosaria 2017, nell’area della Regione Lombardia. Sono due ragazzi, con una storie come tante (laurea in discipline diverse e poi fuga - ragionata - in capagna con tanto di nuovi studi e sperimentazioni) e un’idea geniale: la coltivazione di microgreens (già noti in esperienze all’estero) in un Paese come l’Italia ricco di biodiversità. L’idea - che oggi si è concretizzata nel marchio Micrortaggi (www.microortaggi.it • tel. 331.4772185) - naturalmente è stata un successo, con pagine e servizi su tutti i principali media, in occasione dell’apertura del loro laboratorio nel 2015. I micrortaggi sono piante coltivate con la luce e con un substrato (non germogli quindi), richiedono da 7 giorni a 2 settimane per crescere, effettuano più fotosintesi rispetto ai germogli e - fatto più importante - sono ricchi di sapore. Le varietà che coltivano nel loro laboratorio sono molte: borragine, bietola, cavolo rosso, crescione, coriandolo, lino, pak choi, piselli, ravanelli, rucola e senape. (Nella foto i loro prodotti presentati a Golosaria)

Questa idea - a differenza di altre durate il tempo dell’esposizione universale - ha lasciato il segno che sta prendendo piede in imprese sempre di giovani che puntano sui microgreens. A Terlizzi (Ba) ad esempio Milena Mastropierro ha lanciato la sua Mi Green Food: la coltivazione delle plantule avviene in ambiente indoor con metodo intensivo grazie all’utilizzo di un sistema di coltivazione multistrato e led specifici. Non una serra, insomma, ma una vera e propria vertical farm a più livelli. A Cittanova c’è Microvegetali il marchio lanciato dall’azienda agricola Ilenia Chiaro che propone broccoli, cavolo rosa, bietola rossa, crescione, girasole, pisello, ravanello china, ravanello daikon, ravanello sango, rucola, senape bianca, lenticchia, grano saraceno in formato tascabile. Anche in questo caso l’ambiente di coltivazione è una vertical farm con lampade a basso consumo energetico, terriccio certificato e acqua di sorgente. In Sardegna, proprio da pochi giorni, ha aperto Plantulande. Siamo a Galatelli in provincia di Nuoro. Anche in questo caso al timone dell’azienda c’è una giovane donna, Silvia Marras, che in 30 metri quadri coltiva piselli, ravanelli, senape, ma anche cavolo e finocchi. Ed è sempre più microgreens mania.

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