Ennesima scoperta radiosa vicino a Bassano
Sfido qualunque esperto, appassionato di vino, a dirmi se la carta dei vini che ha compilato Raffaele Barbisan patron del Bellavista di Paderno del Grappa (via Piovega, 30 - tel. 0423949329) non è clamorosa. Centinaia di etichette di vini biologici e biodinamici, fra più conosciuti ma anche fra gli sconosciuti, come il mio Incrocio Manzoni non filtrato di Ida Agnoletti.
Sulle tracce di questa osteria Bellavista mi ci han messo quelli delle scarpe che fanno volare (Grisport), che poi sono le scarpe che uso incondizionatamente io. Roberto Formica, nostro collaboratore storico, è stato a cena lì, invitato dai proprietari che hanno la sede a Castelcucco, non molto lontano (fra poco questa azienda benemerita, almeno per il sottoscritto, compie 40 anni). Ed ha mangiato in maniera sorprendente. Ma ha avuto uno scrupolo: il menu era fisso, la cena era aziendale, però... Però sono arrivato io un mezzogiorno di dicembre, sotto falso nome.
La trattoria ha l’invitante facciata sulla strada e dietro un ampio posteggio per le auto. Entri e si apre una teoria di sale e salette, a destra e a sinistra, tutte calde, con legno che avvolge le pareti e un servizio veloce, impeccabile, che svolge il patron, ma anche suo figlio Paolo. Ora, la prima impressione me la dà, come detto, la carta dei vini, decisamente clamorosa e ricca di etichette fra le preferite. Davanti alla mia curiosità il patron dice tranquillo: “Le apro quello che vuole”. E difatti mi aprirà tre bottiglie, una più buona dell’altra, servita a bicchiere con la bottiglia sul tavolo. Eccoli gli osti veri.
Il menu è a voce, anche se non sembra una trattoria visto che il menu annovera piatti di pesce, ma anche di carne (in cucina c'è Matteo Cassolato). E che pesce, tutt’altro che addomesticato. Tanto per darvi un’idea, gli antipasti (13 euro) annoverano scampi crudi al naturale con polvere di arancio e pane; tartare di tonno/ricciola/cernia servita con confettura di pomodori birra e foglia d'ostrica; capesante scottate in padella con salsa di melanzane e curcuma; code di gambero avvolte in pasta brik con salsa thai alla soia e insalata di alghe wakame; tentacoli di piovra scottati con una salsa di carote e zenzero e un battuto di pomodori semisecchi. Ci sono poi anche il petto d'anatra affumicato al faggio con salsa di aceto balsamico e senape; la tartare di manzo di fassona al coltello robiola di capra e battuto di olive taggiasche e capperi (con la possibilità di tartufo bianco) e il mio spiedino di quaglia caramellato con lenticchie, funghi o radicchio, scaloppa di foie gras, e gelatina al vino porto che ti fa dire Evviva! Il pan brioche e il pane sono cotti nel forno a legna, come una volta.
Anche i primi sono a 13 euro, come l’ottimo risotto zucca e castagne o il mio risotto radicchio e calamaretti: da provare la crema di lenticchie rosse con radicchio precoce. Altra tentazione sono i tagliolini all'astice con salsa al basilico, i bigoli neri con bottarga e colatura d'alici, oppure i miei soavi ravioli ripieni di seppia con una crema di mais e prezzemolo.
I secondi piatti: (18 euro carne, 19 euro pesce), annoverano un eccezionale trancetto di ricciola nera con salsa di mele e zenzero; ma anche trancetto di cernia con una salsa al finocchio; filetto di rombo con salsa ai carciofi. Per la carne: filetto al pepe verde; tagliata di filetto di fassona; costolette d'agnello in crosta di capperi; galletto di Bresse al rosmarino con verdure padellate. Fantastico!
Anche i dolci (6 euro) meritano: semifreddo al mandorlato con la salsa ai frutti di bosco e fichi; gelato al mosto cotto di Marsala (Buffa); gelato al Panettone. E che dire del sorbetto al calamansi (agrume) per chiudere.
Uscito di lì, felice, davvero soddisfatto sotto ogni punto di vista, ho poi chiesto in giro se conoscevano il posto. E su tutti appariva un sorriso, quasi di chi ti invidiava e nella sua mente pensava. “Ha scoperto il nostro posto del cuore accidenti". Se non merita la corona questo, devo cambiare mestiere. Questo è un posto vero. Andatelo a provare e mi direte.