Lo propone la cantina Murales, assieme ai suoi ottimi Vermentino (e al Cannonau)

Non ha nemmeno dieci anni questa cantina – è nata nel 2007 – ma ha saputo ritagliarsi in poco tempo un posto al sole tra le aziende vitivinicole della Sardegna, grazie a vini espressivi e cura dei dettagli. È la Cantina Murales di Olbia (loc. Piliezzu, 1 – tel. 078953174 – www.vinimurales.com).

Chi ha visto le loro bottiglie, difficilmente si scorda l'etichetta. Sembrano disegni d'artista, ma in realtà è lo stesso titolare – Piero Canopoli – a disegnarle a mano, per poi lasciare ai grafici la cura dell'impaginazione.

Sono circa 80.000 le bottiglie annue prodotte. Tre i Vermentino, a ricordarci la naturale propensione della Gallura per questo vitigno. Il Vermentino di Sardegna Tutti i Venti 2014 (prezzo in cantina, € 11) è rotondo e maturo: ha la dolcezza del frutto (albicococca, soprattutto) e del miele, ma in buon equilibrio con l'acidità. 
Il Lumenera 2014 (prezzo in cantina, € 14) è un Vermentino di Gallura vendemmiato tardivamente, e nel suo affinamento fa un breve passaggio in legno di rovere, che lo rende avvolgente e pieno. Al naso, c'è della frutta matura, quasi secca, e delicate note speziate dettate dal legno, poi miele, soffi minerali e un che di resinoso.

Ma il preferito resta il Miradas, già Top Hundred, che nell'annata 2015 conferma la sua bontà. Già al naso, dove mescola frutta esotica (ananas, banana, mango) e pera, fiori bianchi e una leggera speziatura, con note di macchia mediterranea. In bocca c'è struttura, ma è la facilità di beva che lo rende invidiabile.

Tra i bianchi assaggiati, spicca anche il Sentenzia 2015 (prezzo in cantina € 13), un viognier in purezza, probabilmente l'unico prodotto di Sardegna. “Trovo che la mineralità del viogner si sposi bene con il terreno della Gallura” spiega Canopoli. È così: la complessità aromatica di questo vitigno domina nei profumi elegantissimi di uva spina, acacia, albicocca, litchi, erbe officinali. In bocca si sprigiona tutta la mineralità, che si chiude in una nota finale amaricante e vibrante.

È curiosa l'ertichetta: un punto esclamativo, formato dalla ripetizione ad libitum della parola viognier. “È una piccola polemica, perché non posso scrivere in etichetta questo vitigno non contemplato nei disciplinari. Ma ho scoperto che una parola ripetuta all'infinito diventa elemento grafico e non è più testo: è quindi un piccolo stratagemma per aggirare il divieto”.

Tra i rossi, invece, il Nativo Isola dei Nuraghi 2014 (prezzo in cantina € 11) è un uvaggio di cannonau (40%), cabernet sauvignon (40%) e sirah (20%). Piacevole al naso, dove dietro una spinta alcolica di primo acchito importante si propongono profumi di ciliegia, cacao e viola. Poi in bocca è discretamente elegante, caldo, dai tannini morbidi.
Importante il Cannonau di Sardegna Arcanos (prezzo in cantina € 15), anche lui già premiato come Top Hundred. Il 2011 si conferma elegante, fine e complesso nei profumi di ribes, tabacco e liquirizia. È un cannonau da bere, che non propende sulle dolcezze, ma di buona freschezza.

Si possono assaggiare anche in loco, dove Murales ha una locanda, composta da 9 camere di grande comfort e un ristorante che propone una cucina d'impronta regionale, ma riletta in modo ricercata e creativa, e che ben si esprime in binomio con i vini aziendali.

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