A Inzago, la macelleria, e a Bellinzago Lombardo, il ristorante, di una delle famiglie simbolo del gusto e del saper fare d'Italia

A Inzago e Bellinzago Lombardo sventola orgoglioso il Tricolore. A tenere alta la bandiera del gusto italiano, una famiglia a cui l'Italia deve riconoscenza e stima ammirata senza limiti. Stiamo parlando dei Motta, titolari di due avamposti stragolosi, ossia la premiata macelleria (via G. Matteotti, 8) a Inzago e il ristorante a Bellizago Lombardo (strada Padana Superiore 90 - tel. 0295784123), dove va in scena ogni giorno l'arte del saper fare che è orgoglio del nostro paese, frutto di quel patrimonio di conoscenze che si comunica con il lavoro fatto insieme, di padre in figlio.

A dar il via all'attività nel 1963 Motta Giuseppe, dal 2 giugno di quest'anno Cavaliere del lavoro, con la moglie Carla. Al posto di comando oggi il figlio Sergio, con la moglie Tamara. I loro figli, Filippo ed Emanuele, son piccoli ma sul loro futuro hanno le idee chiare: vogliono fare il lavoro di nonni e genitori. Uno spettacolo vedere lavorare fianco a fianco "nonno" Giuseppe e papà Sergio. Osservare la loro maestria con gli attrezzi del mestiere, scoprire il loro macello con le celle destinate alle frollature più sapienti, è atto di cultura che richiederebbe tappa fissa per le giovani generazioni e per tutti i turisti di Expo2015. Sergio è vulcano di idee e passione fatto persona. Nel suo porsi come guida sicura, ha avuto l'idea geniale di creare un locale dove carne e salumi, quelli sommi della loro storia, fossero protagonisti.

Da lì il ristorante che, da poche settimane, ha sul ponte di comando Daniele Colombu, chef di solida esperienza e talento. Con i vini scelti da Fabio Zucchelli, sommelier fuoriclasse, gusterete Roselline di carpaccio con prosciutto crudo, un superbo risotto allo zafferano con polvere d'arancia e ossobuco (piatto Expo2015), una frittura reale di frattaglie da sogno, il bollito misto, la carne alla brace declinata secondo Motta, e che potrà avere il gusto del costato di bue piemontese o del "bisteccone", coscia di bue piemontese frollata minimo 40 giorni. In questa stagione si mangia all'aperto, sotto a un portico con travi a vista. Nella nostra ultima visita di fianco a noi era seduto uno chef famoso giapponese con la sua sposa. Si son venuti a sposare a Firenze. Giorno dopo le nozze, prima tappa golosa, qui. È l'Italia di cui siamo orgogliosi!

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