A Milano, tra Dergano e Bovisa, Silvio Matta, la moglie Nunzia e la figlia Valentina, i protagonisti di una tavola di “resistenza umana” dove l’accoglienza ha il calore di un abbraccio e i piatti hanno i profumi e i sapori di una volta
A chi ci domanda, chi ce lo fa fare, dopo una vita di critica enogastronomica, di essere ancora in giro all’incessante ricerca di scoperte, come fossimo giovani cronisti agli inizi della carriera. Non possiamo non rispondere dicendo che invece di scegliere la strada comoda (e certo meno costosa) del visitare sempre e solo i nomi affermati, come fanno (sic!) la gran parte di ispettori e critici. Per noi è senza eguali la soddisfazione di dare ai lettori un indirizzo che vale, non noto, e che quindi rischierebbe ingiustamente di non essere valorizzato. È il caso del locale che condividiamo con voi oggi.
È la Latteria Maffucci di Milano. L’insegna evoca sia la sua prima vita, ossia il suo essere stata una delle numerose latterie che accendevano le loro luci in tutti i quartieri del capoluogo lombardo, vendendo i prodotti della Centrale del latte di Milano, oltre a uova, formaggi, qualche panino farcito con la mortadella, per i muratori che a mezzogiorno avevano già alle spalle una giornata intera. Sia l’indirizzo, via privata Angiolo Maffucci, dove se ne sta defilata, quasi temesse di finire sotto ai riflettori, al civico 24, in un angolo tra Dergano e la Bovisa, dove siamo arrivati solo grazie alla preziosa segnalazione di Consuelo e Fulvio, food scout di valore.
Nel 1988 la “Latteria” è stata rilevata da Silvio Matta e dalla moglie Annunziata Riviecchio, per tutti Nunzia, che dopo averla trasformata in piccolo ristorante, dopo qualche anno hanno avuto la soddisfazione di vedersi affiancare nella conduzione dalla figlia Valentina, che oggi guida con grande talento la cucina.
Una ventina i posti, con i tavoli distribuiti davanti al banco bar, con le caratteristiche tovaglie a scacchi, con qualche stampa alle pareti e su alcune mensole alcune radio d’epoca, mentre chi ama stare all’aperto può sedersi a uno dei due tavolini all’esterno.
A pranzo, si sceglie tra i piatti del giorno scritti sulla lavagnetta, a cena tutti a tavola alle 20.30 con menu di pesce che viene servito all’intera sala, e dopo che vi viene consegnato il “bavaglione extra large” che vi anticipa che qui si mangia, con somma soddisfazione e in porzioni abbondanti, via con insalata di polpo o impepata di cozze, o altri antipasti di mare.
Di secondo, quelle polpette con il sugo che valgono il viaggio o gli stragolosi involtini di pesce spada.
Si chiude con seadas, il dolce fritto tradizionale della Sardegna, ripieno di pecorino filante, o “code di aragosta napoletane con crema chantilly”.
Questa è vita!
Latteria Maffucci
via privata Angiolo Maffucci 24
Milano
Tel. 02375614
Data della visita: 12/06/2025